martedì 8 agosto 2023 - Attilio Runello

Il centro di cinematografia protesta contro il Governo

Il centro sperimentale di cinematografia ha la sua sede principale a Roma con altre cinque filiali distaccate a Milano, Torino, L'Aquila, Palermo.

 Ognuna di queste sedi è una scuola specializzata in tecniche particolari di cinematografia. Il tutto si svolge con finanziamenti governativi e basta dare una scorsa ai nomi che vi hanno insegnato o che la hanno diretta o al comitato scientifico per capire che non rappresenta il top della cultura cinematografica.

Il nuovo governo sembra voglia mettere l'istituto sotto la tutela dei ministeri, in particolare quello della cultura.. Probabilmente vuole incidere nella scelta delle persone da inserire nel comitato scientifico. C'è stata una levata di scudi da parte degli studenti che chiedono la libertà di espressione. Certo se il centro fosse finanziariamente autonomo nessuno avrebbe da ridire ma visto che i soldi arrivano dalle tasse che tutti paghiamo forse qualche voce in capitolo vorremmo averla.

Fra l'altro il cinema italiano di grandi capolavori non ne produce da anni, né sul piano della critica tantomeno dal punto di vista degli incassi al botteghino. Naturalmente Nanni Moretti è stimato anche all'estero. Anche Bellocchio. Ma l'ultimo capolavoro risale a La vita è bella di Benigni, forse il regista apprezzato dalla cultura a trecentosessanta gradi. Nel 2010 il governo voleva tagliare i finanziamenti e a difenderlo fu Francesco Alberoni che con il cinema non aveva rapporti strettissimi.




Lasciare un commento