mercoledì 26 giugno - Phastidio

Il Superbonus e i contribuenti olandesi

Per limitare l'emorragia, l'Italia ha finanziato il Superbonus con circa 14 miliardi di sovvenzioni del PNRR, peraltro violandone la ripartizione territoriale. Un dirottamento che, siamo certi, piacerà molto ai contribuenti europei.

Giusto per contezza, è utile sapere che la mostruosa idrovora nota col nome di Superbonus si è insinuata anche nei fondi del PNRR. Non che la cosa non fosse risaputa, sia chiaro. Ma ora ci sono anche alcuni sfiziosi numeretti a corredo, la cui trasparente pubblicazione deriva proprio dal fatto che parte dei finanziamenti sono stati tratti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Ne danno conto oggi sul Sole Manuela Perrone e Gianni Trovati, con un articolo dall’incipit birichino circa il fatto che non tutti i cittadini percepiscono il PNRR come qualcosa di esoterico e remoto, con scarsa visibilità del suo impatto sulle proprie esistenze. Ci sono delle eclatanti eccezioni, che probabilmente avranno alimentato nei fortunati beneficiari un rigurgito di europeismo da sovvenzioni. Anche se la gratitudine non è di questi tempi. Ma andiamo con ordine.

SOVVENZIONI PNRR DIROTTATE

Tutto è cominciato, o meglio proseguito, con la decisione del governo Draghi, nel 2021, di utilizzare le sovvenzioni del PNRR, quindi le erogazioni a fondo perduto, per un importo di circa 13 miliardi di euro, per tentare di mettere una toppa alla mostruosa idrovora di cui sopra, dato che i partiti di maggioranza non avevano alcuna intenzione di bloccare l’emorragia ma anzi ne magnificavano il profilo miracolosamente keynesian-moltiplicativo.

Il PNRR, come noto, attenta alla leggendaria sovranità italiana chiedendo una cosa chiamata rendicontazione della destinazione dei fondi. Ed infatti, nei giorni scorsi, il ministero dell’Ambiente ha pubblicato l’elenco delle asseverazioni rendicontate, per monitorare lo stato di avanzamento dei cantieri.

Sono in totale 60.755, per un valore complessivo di 13,726 miliardi di euro di sovvenzioni del PNRR. È appena il caso di segnalare, ma ringraziamo gli autori dell’articolo per averlo fatto, che tali spese non hanno prodotto crescita aggiuntiva perché già previste. Solo, è cambiato il Pantalone di turno: da quello italiano a quelli europei. Perché noi valiamo.

Di questi circa 14 miliardi, circa 6,5 per un totale di 46.922 interventi, sono andati a edifici unifamiliari (per gli amici, villette), e circa 7,2 miliardi di euro a 13.833 cantieri condominiali. E qui possiamo partire con l’aneddotica, limitata ma ricca, in ogni senso:

[…] Il proprietario della villetta di Guidonia Montecelio, alle porte di Roma, che dal Next Generation Eu ha ricevuto 426.969,22 euro per ristrutturare casa propria con il Superbonus. Poco meno, 400.410,24 euro, è arrivato al titolare di un’abitazione unifamiliare a Tarzo, 4mila abitanti in provincia di Treviso. La medaglia di bronzo delle villette del Pnrr si incontra invece a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove per una riqualificazione energetica l’assegno è stato di 389.429 euro.

Riguardo ai condomini, ce ne sono anche di enormi, come il residence di Marilleva, nel Comune di Mezzana in provincia di Trento, che ha ottenuto ben 38.825.882,2 euro. Il Nord Italia cattura il 60 per cento degli interventi e il 57 per cento della spesa, col 45 per cento degli abitanti nazionali. Al Mezzogiorno va solo il 26,4 per cento delle risorse, violando in tal modo la clausola di destinazione del 40 per cento dei fondi PNRR al Sud. Il governo italiano ha negoziato con Bruxelles una parziale eccezione per questo capitolo di spesa, motivato col recupero di efficienza energetica.

Che dire, quindi? Che il governo Draghi non ha avuto la forza politica di dire basta, ma questo la sapevamo da tempo, purtroppo. Ha cercato di ridurre il danno e l’onerosità pescando tra le sovvenzioni a fondo perduto ma, a consuntivo, questa scelta ha finito col coprire solo il 9 per cento dell’esborso finale per il Superbonus.

Anche questa vicenda finisce quindi nell’ampio e memetico (o emetico) capitolo social delle “cose che i contribuenti olandesi non vedono l’ora di pagare”. E non solo quelli olandesi, peraltro. Ma ora, tranquilli: il nuovo vento sovranista che spira sull’Europa regalerà al nostro meraviglioso paese nuove sovvenzioni e prestiti agevolati, come da programma elettorale europeo di Detta Giorgia, la superstar della masseria dei potenti. Ah, no?




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