Il Premier Time e le bugie di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni si è presentata in Senato per illustrare i presunti successi economici del suo Governo, esibendosi in un monologo trionfalista dove occupazione, stipendi e prodotto interno lordo starebbero volando, confermerebbero l’efficacia delle strategie adottate dal suo governo. Un elogio ad personam che però fa a pugni con la realtà.
La premier, infatti, rispondendo a una domanda posta da Maurizio Gasparri di Forza Italia, praticamente un suo alleato, ha descritto un’Italia che va meglio di quando governava la sinistra. Peccato che il suo monologo da Paese dei Balocchi contrasti con i dati dell’Istat che parlano di una produzione in calo, di una Cassa Integrazione in crescita, di lavori precari in aumento, di stipendi da elemosina e di consumi che crollano come segnali di un calo del potere di acquisto delle famiglie, molte, delle quali, sulla soglia di povertà. Un quadro dipinto a tinte fosche, “impreziosito” dalla notizia secondo cui il Belpaese è all’ultimo posto per reddito tra i Paesi del G7.
Non si comprende, quindi, tutta questa euforia di chi, evidentemente, seduta al calduccio a Palazzo Chigi o comodamente in qualche ristorante chic insieme al miliardario di turno, ha perso il contatto con la realtà. Una realtà messa in evidenza perfino da Sergio Mattarella che ha lanciato l’allarme sui “salari inadeguati” e il legame diretto tra crisi economica e denatalità, perché se l’acqua è poca ci pensi mille volte prima di mettere al mondo un figlio destinato a vivere in un Paese impoverito.
Le domande dei senatori di centrodestra, ovvero dove orbita Meloni, sembravano scritte direttamente dalla premier: “Ci racconti i successi che l'Italia ha ottenuto sotto la sua sapiente guida”. Un invito a nozze per Giorgia Meloni che ha elencato i risultati della sua “sapiente guida”, come la presunta riduzione degli sbarchi che in realtà non si sono mai fermati, anche se condotti in Albania da dove poi tornano indietro perché è una decisione che sbatte contro le leggi internazionali. O le spese sostenute per salvare l’Ucraina dall’attacco russo mentre in Italia c’è gente che muore di fame.
Il Premier Time in Senato ha semplicemente confermato la distanza che intercorre tra la visione romanzata del governo e un racconto reale che vede molti italiani in evidente affanno. E così, mentre Giorgia Meloni se la canta e se la suona da sola, gli spettatori paganti osservano una realtà che gira nel senso opposto da quella inventata di sana pianta da una premier che fa della bugia l’unica arma di consenso.