mercoledì 29 novembre 2017 - pier giorgio tomatis

Il Gattuso sulla panchina che scotta

Il Milan ha deciso. Via Montella e dentro Ringhio Gattuso. Il tecnico partenopeo è costretto a lasciare la panchina rossonera per lasciarla all'ex-tecnico della Primavera nonché colonna del grande Milan. Il cambio, l'avvicendamento tutto meridionale tra il campano e il calabrese, porterà a una riscossa della Milano che non ride? Chissà. Intanto, abbiamo una sola certezza. L'Inter, l'altra Milano, col solo cambio di allenatore è stata in grado di trasformare una formazione asfittica e capace di fare delle vere e proprie figuraccie nazionali e internazionali in una squadra che gioca a calcio e riempie il suo stadio. Persino la Roma ha tratto giovamento da un sostanziale indebolimento della sua rosa con un allenatore adatto in panchina.

Il Milan, con Montella, non è stato capace di farlo. Si potrà dire che la campagna trasferimenti sia stata sopravvalutata e che la Società cinese non ha saputo trasmettere quella voglia di riscatto che era nei programmi aziendali ma esistono dei dati che sono incontrovertibili. Primo fra tutti è il rendimento in campo di Kessié. Partito come una forza della natura e atleta imprescindibile nella formazione rossonera ha chiuso il suo rapporto con Montella con una serie di prestazioni inguardabili e irritanti. Bonucci è arrivato da leader della Juventus in grado di trasferire carisma ai compagni di squadra e soprattutto in grado di replicare (con un gol, ad esempio) ai propri errori con prestazioni di altissimo profilo. Nel Milan di Montella è parso un brutto anatroccolo che faceva fatica a muoversi in campo. E' vero che un atleta invecchia ma qui siamo ad un livello di precocità che non has avuto eguali. L'attacco rossonero non segna gol, né con André Silva, né con Kalinic, né con Cutrone, né con Bonaventura, né con Suso, né con Çalhanoğlu. A proposito del turco, è arrivato in Italia come uno dei massimi esperti tiratori di punizione e non solo non ne ha segnata una ma le ha calciate (sempre) come un calciatore che non ne ha mai tirata una. Anche quando i rossoneri hanno vinto la speciale classifica dei tiri in porta con i propri avversari di campo si sono comunque distinti per non averla centrata meglio (spesso calciando fuori o in bocca al portiere). Può darsi che i demeriti di questo Milan non siano da addebitarsi all'aeroplanino ma il sospetto che, anziché rivedere l'ex-allenatore della Fiorentina, quest'anno, i tifosi rossoneri abbiano rivisto all'opera l'ex-tecnico della Sampdoria è più che fondato.

Resta da vedere che cosa potrà dare Ringhio Gattuso a questa squadra da ricostituire più che da ricostruire. Riuscirà l'ex-centrocampista rossonero a raggiungere questo risultato? Chissà. La parola spetta al campo. Montella né è stato vittima. Gattuso, che era abituato a morderlo, potrebbe cambiare faccia a questo Milan. La Società ha scelto di concedergli un inizio soft con un calendario che è ideale per iniziare un rapporto proficuo con i calciatori. Se qualcuno si è sorpreso per la tempistica di questo avvicendamento sappia allora che non è tagliato per svolgere il ruolo di dirigente di una squadra di calcio. Ad ognuno il suo ruolo. Chi sa amministrare amministri. Chi sa tifare tifi. Chi sa allenare e giocare provi a farlo, magari regalando emozioni e gioia a un popolo che lo merita da anni...




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