giovedì 22 febbraio 2018 - angelo umana

Il 30% consono a quest’aula

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La signora dal “linguaggio consono a quest’aula” Boldrini, che ha saputo ben collocarsi a presidente della Camera (carica onorifica o da premio alla carriera, come quella di presidente della Repubblica e altre) dopo 25 anni di Unhcr, ha dichiarato orgogliosa in un’intervista a RadioUno venerdì 16 febbraio 2018, che lei fa meglio dei 5-Stelle, essendosi decurtata l’emolumento (o appannaggio) per la carica alla Camera del 30%, “facendo così risparmiare lo Stato”. Nel 2013 il Sole 24 Ore diceva che essa avrebbe utilizzato quel risparmio dello Stato per “scopi sociali”; chissà dunque dove effettivamente finisca quel 30% a cui ha rinunciato e comunque “immolarsi” con sprezzo del pericolo per una decurtazione del proprio stipendio non è poi così sacrificante se le restano redditi per ca. 150000 euro annui: è il concetto di utilità marginale.

Se quel 30% però resta in mani statali questo non è un buon segno: da quelle parti il denaro non è mai ben amministrato, viene sprecato in altri rivoli inutili, e non fa diminuire né deficit pubblico né, tantomeno, debito pubblico. Stesso errore fu fatto dai 5-Stelle nel 2013: rinunciarono a 42 milioni di rimborsi elettorali, che dunque rimasero nel mare magnum pubblico, “magnum” appunto. Meglio sarebbe stato impiegarli loro stessi per il microcredito che operano con le loro decurtazioni di stipendio e con la rinuncia alla diaria non spesa, una sorta di redistribuzione ai cittadini degli alti compensi a politici o politicanti.




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