martedì 25 agosto 2009 - Damiano Mazzotti

I saperi virtuali sono trappole mentali

“Trappole mentali” è una buona lettura per imparare a difendersi dalle proprie illusioni e dagli inganni della nostra società (www.rizzoli.eu, 2008).

In questo libro il filosofo polivalente Matteo Motterlini riesce ad enumerare quasi tutte le distorsioni cognitive che possono colpire la mente umana (lo studioso insegna all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: www.unisr.it). Le trappole si possono riassumere così: tutti si credono più intelligenti e sensibili della media, si ricordano cose mai accadute e si apprezza il vino non in base al gusto, ma in base al prezzo. Inoltre la prospettiva in cui inseriamo un concetto è fondamentale: una cosa è se un prete dice che gli piace fumare mentre prega, tutt’altra cosa appare se dice che gli piace pregare anche mentre fuma. E a dirigere le nostre preferenze non c’è un vero è proprio sistema di scelta, ma un regime di Status Quo: “la tendenza a protrarre lo status quo più del dovuto, nel timore che gli svantaggi che si otterrebbero abbandonandolo possano essere maggiori dei vantaggi, è così radicata nella maggior parte delle persone da indurle spesso nell’immobilismo” (Motterlini, p. 206). Ma a volte decidere di non decidere può essere la scelta migliore da fare. E bisogna sempre fare attenzione a non dare giudizi azzardati: “nella matematica come nella vita quotidiana, quel che è vero per i numeri piccoli, nella maggior parte dei casi non vale quando i numeri iniziano a farsi grandi” (p. 225). E come nella matematica è molto meglio ammettere i propri errori se si vuole concludere qualcosa di buono.

 

La mente è un sistema formato da diversi moduli di elaborazione dell’informazione e dell’emozione (disposti in varie gerarchie in serie e in parallelo), che analizza e sintetizza i diversi insiemi di situazioni e di informazioni che raggiungono e stimolano il cervello. I moduli servono a specializzare una singola area del cervello, come accade per i cinque sensi (vista, udito, tatto, gusto e olfatto), e la loro integrazione mentale serve a risolvere i tre problemi fondamentali relativi alla sopravvivenza: come trovare il cibo, come difendersi e come riprodursi. Il sistema nervoso è stato sviluppato nel corso delle infinite generazioni di cacciatori e raccoglitori che si sono succedute e hanno capito come far fruttare oggetti, animali, piante e altri esseri umani. Naturalmente anche i desideri, le idee, i pensieri, i valori, le convinzioni e i pregiudizi sono informazioni e sono strutturate in simboli.

Comunque, siccome sono un amante degli aforismi, riporterò qui di seguito quelli ripescati tra le righe dell’opera di Motterlini: “Nessuna mente può avere abbastanza potere senza il potere di pensare a se stessa” (Marvin Minsky); “Le persone più razionali non quelle che non provano emozioni ma quelle che le sanno regolare meglio” (Motterlini, p. 54); “Niente nella vita è tanto importante quanto noi pensiamo che lo sia nel preciso momento in cui lo pensiamo” (Daniel Kahneman); “Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un altro paio di testicoli, che il tuo cuore non si riempia di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando” (“proverbio taoista” tratto da un romanzo di Daniel Pennac); “Se una verità fondamentale non trova oppositori, è indispensabile inventarli e munirli dei più validi argomenti che il più astuto avvocato del diavolo riesce a trovare” (John Stuart Mill); “Il marchio ha le sue ragioni, che la ragione non conosce” (Motterlini, p. 117); “Ci sono tre cose estremamente dure: l’acciaio, i diamanti e conoscere se stessi” (Benjamin Franklin); “Chiudete la porta. Vi dirò come diventare ricchi: abbiate paura quando gli altri sono avidi. E siate avidi quando gli altri hanno paura” (Warren Buffet); “Nella vita reale la cosa giusta non accade mai nel posto giusto nel momento giusto; è compito dello storico rimediarvi” (Mark Twain); “Chi controlla il passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato” (George Orwell); La tentazione di riscrivere la storia all’indietro è presente ovunque e non muore mai” (T. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, 1978, p. 169); “Molte persone credono di riflettere mentre stanno solo riordinando i loro pregiudizi” (William James, filosofo americano, 1842-1910). “L’occhio vede tutto, ma non di tutto ciò che l’occhio vede siamo coscienti… La mente è predisposta ha credere in se stessa e ad avere fiducia nel prossimo” (Motterlini, p. 171).

Insomma, tutti noi tendiamo a prenderci i meriti dei successi e a scaricare sulle circostanze e sugli altri il peso degli errori. E, come affermato da Francis Bacon, “è un tipico errore dell’intelletto umano quello di eccitarsi più per le conferme che non per le smentite dell’esperienza”. Pure l’economista John Kenneth Galbraith era di questo parere: “Di fronte alla necessità di scegliere se cambiare opinione o dimostrare che non ce n’è bisogno, quasi tutti si impegnano nella dimostrazione”. È per questo motivo che il 90 per cento delle persone compra giornali e riviste che sono in linea con il proprio orientamento politico: è troppo scomodo fare i giudici di se stessi ed è molto meglio identificarsi con l’avvocato della difesa. A nessuno piace ammettere gli errori.

P. S. In ogni paese di questa terra, tutte le persone si credono di appartenere alla nazione e alla religione migliore del mondo (Amian Azzott). E chi è in grado di sapere quello che non sa?




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