martedì 15 dicembre 2020 - YouTrend

I parlamentari repubblicani rifiutano di riconoscere la vittoria di Biden

Solo 27 fra deputati e senatori del GOP hanno già accettato la sconfitta elettorale

 

Il 14 dicembre, giorno in cui i grandi elettori votano per sancire definitivamente la vittoria di Joe Biden. Donald Trump non ha però ancora riconosciuto la sconfitta, e non solo lui: nonostante il vantaggio netto di Biden in termini di grandi elettori (al netto di possibili minime variazioni dovute ai faithless electors, Biden dovrebbe vincere con 306 voti su 538) e dei risultati nulli ottenuti dalla battaglia giuridica per dimostrare presunti brogli, la stragrande maggioranza dei parlamentari repubblicani rifiuta ancora di riconoscere la vittoria di Biden.

 

Un muro di silenzi

Secondo quanto riporta il Washington Post, che ha contattato tutti i parlamentari del GOP e ha ricercato dichiarazioni pubbliche sull’esito delle elezioni, dei 249 eletti al Congresso del Partito Repubblicano solo 27 hanno ammesso la vittoria di Biden. Dei restanti 222, i deputati Gosar dall’Arizona e Brooks dall’Alabama sono gli unici due che ritengono che abbia vinto Donald Trump: Gosar, nello specifico, crede che i macchinari per il voto prodotti da Dominion e utilizzati in alcuni stati come Georgia e Arizona abbiano manipolato l’esito del voto e che ci siano troppe prove di frodi per poter mai accettare Biden come vincitore.

 

Gli altri (l’88% del totale) semplicemente non si esprimono, o ritengono che non sia ancora giunto il momento per dichiarare un vincitore. Solo otto però sostengono la strategia del Presidente di dichiararsi vincitore e di chiedere ai legislatori locali di ribaltare l’esito del voto nel proprio Stato.

Una situazione inedita, considerando che ad esempio quattro anni fa Hillary Clinton, che perse con lo stesso risultato ottenuto nei grandi elettori da Trump nel 2020, ammise pubblicamente il risultato immediatamente dopo la sconfitta in Wisconsin, la quale portava Trump a 274 grandi elettori.

Ma secondo Trump sono comunque troppi i parlamentari che si sono “arresi”, infatti nei giorni scorsi ha twittato: “Mi stupisce che siano così tanti. La battaglia è appena cominciata. Vi prego di inviarmi la lista di questi 25 RINOS”, dove i RINOS sarebbero i ‘Republicans in name only’, cioè i ‘repubblicani solo a parole’.

 

Il tweet fa riferimento ad una versione precedente dell’articolo del Washington Post, in cui i parlamentari che accettavano la sconfitta erano ancora 25, anziché 27.

 

Alcune voci illustri

Anche i leader repubblicani nei due rami del Congresso si nascondono dietro dichiarazioni di circostanza. Il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell nei giorni scorsi ha evitato una domanda sulle frodi elettorali denunciate da Trump, e riguardo all’esito del voto si è nascosto dietro un laconico “The future will take care of itself” (“Le cose si sistemeranno da sole”). Il suo collega alla House of Representatives Kevin McCarthy è andato oltre, rispondendo ad una domanda su come avrebbe combattuto i primi atti di Biden da Presidente: “Intanto vediamo chi si insedia il 20 gennaio, poi possiamo parlarne”.

Temporeggia anche il senatore Roy Blunt, che però a causa del suo ruolo – è a capo del comitato che organizza l’inauguration day – parla con le sue azioni. Pur dicendo che finché il grandi elettori non votano non esiste un presidente eletto, ammette di stare lavorando con “l’amministrazione Biden, la probabile amministrazione Biden” sulla transizione e sull’inaugurazione.

 

Fuori dal Congresso

Secondo il Washington Post la mancata accettazione della vittoria di Biden da parte dei parlamentari repubblicani è la dimostrazione del potere che Trump esercita ancora all’interno del Congresso, nonostante la sconfitta subita. A sostegno di questa tesi c’è anche il fatto che fra i 15 membri della Camera che hanno riconosciuto la sconfitta elettorale, ben sei si ritireranno dalla politica alla fine di questo mese.

Significativo il fatto che in alcuni Stati dove il Presidente sta portando avanti le sue battaglie legali, siano stati proprio governatori e legislatori locali repubblicani a mettere la parola fine a cause e riconteggi, segno che anche fuori dal Campidoglio molti esponenti del GOP hanno riconosciuto la sconfitta.

Infine, fra chi si è arreso all’evidenza c’è anche Kellyanne Conway, la storica consulente di Trump che divenne famosa per la sua dichiarazione sugli “alternative facts” nel 2016. Recentemente Conway ha infatti dichiarato che pare che Biden vincerà e che si augura un pacifico trasferimento dei poteri.

 

I Panel Decisori

Per arrivare a individuare rappresentanti e senatori repubblicani che hanno riconosciuto la vittoria di Biden, il Washington Post li ha contattati uno per uno. Qui in Italia, noi di Quorum/YouTrend conduciamo spesso indagini simili attraverso l’innovativa metodologia dei Panel Decisori, pensata per permettere ad aziende e organizzazioni di indagare e mappare orientamenti, percezioni e posizionamenti dei rappresentanti politici su temi di interesse.




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