martedì 17 dicembre 2013 - Professional Consumer

I consumatori hanno torto, torto marcio

Sta in piedi davanti al leggìo ma parla a braccio: "A quei conigli gliela faccio pagare!" Con un latrato inizia, bofonchiando numeri continua: "Rispetto alla media degli ultimi cinque anni 2 milioni di auto nuove immatricolate all'anno; in 42 mesi di cali continui si sono perse per strada il 35% delle immatricolazioni".
 
Capito, hanno deciso che per andare da qui a lì si possa andare a piedi. Hanno deciso pure di mangiare meno, non ingrassare e fare meno fitness. Usano addirittura l'usato per non vestire alla moda che passa di moda.
 
Signori, questa non è la crisi dei consumi, è quella del consumare. Questi impiastri, in 5 anni fanno -9 e noi costretti a ridurre la produzione del 25%. Chiedono meno prestiti in banca e più d'uno manco li restituisce. Fanno combutta, addirittura, con Groupon, pure con Groupalia. Sì, insomma con quella roba là, per risparmiare. Dicono che mancano i soldi per fare la spesa; uno di loro addirittura lo scrive: "I redditi erogati dalle imprese, a chi lavora per produrre merci, risultano insufficienti ad acquistare quanto prodotto."
 
Focoso, ribatte: "Se lo acchiappo lo sfondo ‘sto capo 'mpiastro". S'approfitta coi suoi, fa finta di non sapere che se paghiamo di più il lavoro pure le nostre merci costano di più. Eppoi chi le compra, se quelle dell'altra parte del mondo costano di meno. Sempre quel coso... dice pure dell'alta disoccupazione. Dell'inoccupazione al 37%, invece non dice niente. Eh già, basta non essere occupato, così ti mancano i soldi, non spendi. Se poi ti vedono i figli farlo, lo fanno pure loro cosi magari ti ritrovi 2.200.000 neet che appunto non lavorano e manco studiano. Massì, così fanno tombola e non comprano manco uno sputo.
 
Mentre fa la chiosa da bar pensa pure: "Porc…, quando quelli che lavorano da Amazon verranno sostutuiti dai droni volerà la produttività dell'impresa e quando questi senza lavoro cominceranno a non fare la spesa calerà però la produttività dell'intero sistema. Cacchio, i fattorini possono essere sostituiti dai droni, i consumatori dal fare la spesa no!"
 
Tra il detto ed il pensato si impantana. Gli arriva sul tablet un tweet: "Ti vedo impallato, ti do una mano". A stretto giro gliene arriva un altro: "La crescita si fa con la spesa. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera." 
 
Porcoggiuda, quel bastardo mi sta a sentire! Incassa il colpo, fa finta di niente, anzi ribatte: tra noi c'è un infiltrato, dice che la crescita si fa con la spesa, non con la produzione e nemmeno con il lavoro. Vi fischiano le orecchie?
 
Li sprona. Si impegna, la prende alla lontana: vi ricordate che abbiamo pure ridotto il ciclo di vita dei prodotti, Niente! Cost'aria che tira e i magazzini ancora pieni chi di voi vorrà mettersi a produrre? Quel fischio diventa ronzio.
 
Incurante incalza: "Tocca fare tattica. Se non si investe per produrre tocca investire per smaltire il prodotto. Se abbassiamo i prezzi ridiamo fiato al loro potere d'acquisto". Capito? Li staniamo, non potranno più sottrarsi alla spesa e nemmeno al dovere fiscale dell'iva. C'è pure un poi. Chi di noi taglierà sarà più competitivo, finirà col vendere così poi potrà ricominciare a produrre.
 
Pazienti e attenti hanno atteso gli astanti; attoniti, ora si defilano. Non tutti. Uno gli passa accanto, gli strizza l'occhio.
 
 



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