I consumatori fanno il loro mestiere, consumano
In GB si scartano 1/3 degli alimenti acquistati ed ancora commestibili per incapacità di governare gli acquisti. Questa la notizia apparsa sulla stampa. I 2/3 dei cittadini USA mangiano più del dovuto: obesi. Rincariamo la dose: e quei consumatori che vestono alla moda che passa di moda, scartando merci ancora zeppe di valore? E quelli che cambiano telefonino ad ogni piè sospinto? Tutti insipienti?
Macchè, fanno solo il loro mestiere: consumano! Insipienti, semmai, perché questo mestiere, che genera il 70% della crescita economica, brucia risorse, produce inquinamento, conforma la vita, spesa a fare la spesa; spesa che va al di là della nostra capacità di reddito fino ad indebitarci.
E, insipienza per insipienza: si acquista senza fare domanda. La domanda viene fatta altrove, dalla pubblicità, dal marketing per esempio. A questa domanda si danno risposte improprie, irresponsabili, antieconomiche.
Io, Professional Consumer dico quello che ho da dire: riprendiamoci la domanda, è nostra per diritto di mercato. Questi nostri eccessi sono la risposta automatica agli eccessi di capacità produttiva che ingolfa il mercato? Sconnettiamo l’automatismo.
Hanno più bisogno i produttori di vendere che i consumatori di acquistare? Non possiamo far fuggire l’occasione. Occasione che, è bene rammentarlo, fa l’uomo ladro.
Sì, insomma sottrarre loro la capacità di offerta. Con una domanda sapiente imporre il gioco, dare le carte: nuova misura nell’utilizzo delle risorse, merci eco-compatibili, dosando con sagacia la domanda, potremo fare il prezzo, quello più idoneo ai nostri redditi acquirenti.
Si potrà, si dovrà, diremo, faremo. Orsù signori, il tempo stringe, diamoci da fare.