venerdì 21 agosto 2015 - Angelo Cerciello

I banditi del tempo e il mondo onirico di Terry Gilliam

I banditi del tempo è un film del 1981 di Terry Gilliam. Kevin è un ragazzino appassionato di storia, del medioevo, di cavalieri e di tanto altro. Una sera, mentre è a letto, arrivano un gruppo di nani con una mappa del tempo rubata all’essere supremo, come lo definiscono costoro. Tramite tale mappa i nani viaggiano nel tempo e, così, dalla camera di letto di Kevin essi, insieme al ragazzino, arrivano ai tempi di Napoleone. I nani con il ragazzino depredano Napoleone di vari tesori e oggetti preziosi per poi scappare in un’altra epoca e in un altro luogo. I nani, infatti, sono dei banditi del tempo, come dice anche il titolo del film.

Dall’epoca di Napoleone essi passano all’epoca di Robin Hood, nel medioevo. Robin Hood visto il tesoro che hanno i nani e Kevin se ne impossessa e lo distribuisce ai poveri come è solito fare. Da quest’epoca i nani e Kevin si spostano in un altra epoca. Nella nuova epoca, l’antica Grecia, arriva prima Kevin e successivamente i nani: infatti, Kevin ha attraversato un portale dimensionale diverso da quello che attraversano i nani. Kevin nell’antica Grecia si imbatte in Agamennone che fa fuori un guerriero vestito da minotauro, creatura mitologica metà uomo e metà toro. Poi Agamennone si impossessa dell’enorme maschera da minotauro indossata dal guerriero. Una volta arrivati nell’antica Grecia, i nani depredano anche la corte di Agamennone e privano il sovrano della sua corona: mentre i nani rubano fanno credere agli astanti che la loro azione è un numero di magia.

I nani e Kevin arrivano prima all’epoca del Titanic e poi passano all’epoca delle leggende, nella quale epoca incontrano un orco che si vuole cibare di loro. Essi, tramite un inganno, buttano fuori da una nave l’orco e la sua consorte. A questo punto arriva un gigante che emerge dalle acque e nell’uscire da esse ha come copricapo la nave dove sono i nani e Kevin. Il ragazzino allora ha un’idea: fa unasiringa di sonnifero al capo del gigante che si addormenta.

I nani e Kevin scappano e passano in un altro luogo: la Fortezza delle Tenebre. Qui incontrano il Male in persona che viene sconfitto solo grazie all’intervento dell’essere supremoIl Male viene disintegrato e ridotto in tanti pezzi che sembrano pezzi di carbone. I nani mettono tutti i pezzi del Male in un contenitore, come gli ha suggerito di fare l’essere supremo. Costoro se ne vanno e lasciano Kevin da solo. Il ragazzino si risveglia nel suo letto mentre la sua casa si sta incendiando. Il ragazzino si salva come si salvano anche i suo i genitori. Questi ultimi, però, toccano un pezzo del Male, pezzo bruciato nel forno, e muoiono esplodendo. Kevin è da solo è oltremodo triste e sconfortato. Il film finisce con l’essere supremo che arrotola la mappa del tempo.

Un viaggio strabiliante quello che il film offre allo spettatore: un viaggio epico, mitico, avventuroso, entusiasmante. L’universo di Terry Gilliam è costellato da tanti personaggi eccentrici e luoghi visionari e mitici. Vediamo creature delle tenebre, una fortezza che sembra sia un castello che una cattedrale medievale. Il medioevo è una sorta di ossessione del regista e lo vediamo presente anche in altri suoi film. In quest’opera possiamo ammirare anche un orco e un gigante,creature fantastiche che impreziosiscono il viaggio alquanto “onirico” a cui si assiste guardando il film.

Nelle scene iniziali del film(ma anche verso la fine dello stesso) assistiamo anche ad una non tanto velata critica al mondo degli show televisivi, show televisivi di cui si “nutrono” quotidianamente i genitori di Kevin, mentre il ragazzo è appassionato di cose prettamente differenti: una sorta di scontro tra cultura e “tv-spazzatura”, come spesso viene definita. La vita dei genitori di Kevin sembra mirata solo a possedere nuovi elettrodomestici ed è in uno di questi che, alla fine del film, vediamo che è nascosto il Male. Quindi anche una critica al consumismo, come è ben evidente.

Come non vedere in Kevin il regista bambino con i tanti suoi sogni ed ossessioni. Kevin rappresenta il bambino presente in ognuno di noi, un bambino che ha tanta voglia di sognare, fantasticare, immaginare, un “eterno fanciullino” che non ha voglia di crescere. Il film, come già accennato, introduce al mondo oniricoche il regista rappresenta in tanti suoi film, mondo onirico nel quale il regista sembra essere a suo agio. Un mondo onirico stupefacente, che “rapisce” e “fagocita” lo spettatore portandolo in luoghi che sembrano far parte di capolavori dell’arte pittorica.




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