mercoledì 28 settembre 2011 - Professional Consumer

I Produttori investano, andare oltre la recessione si può

Strilli, urla; sguardi torvi e parolacce: recessione?

Quando i Consumatori mancano dei redditi in grado di sostenere la domanda.

Quando i Produttori, accortisi del fatto, non investono per produrre.

Quando quelli del credito hanno denari opachi che i Consumatori, già indebitati, non vogliono e i Produttori non chiedono.

Quando gli Stati sovrani, che mancano il controllo del bilancio, non hanno il becco d’un quattrino per spingere la politica economica.

Quando, insomma, tutto questo avviene, viene a mancare quel prestatore di ultima istanza in grado di dar sostegno alla crescita.

La recessione: il minimo che possa capitare!

Eppure vi è stato chi, approfittando a piene mani di tecniche e politiche reflattive di ogni sorta messe in campo per dare sostegno alla domanda, è riuscito a smaltire il surplus di offerta senza ridurre il prezzo delle merci facendo lauti profitti. Quegli stessi che hanno pure ridotto il remunero del lavoro, accreditando il debito per sostenere i redditi che acquistano… tanto paga Pantalone, aggiungendo profitto a profitto.

Si scorge il finanziatore di ultima istanza?

Già, proprio tutti quelli renitenti ad investire.

Quelli che: ma, se investo per produrre, chi acquisterà il prodotto?

Toh, proprio i Produttori, quelli che per produrre hanno bisogno di vendere più di quanto abbiano i Consumatori di acquistare.

Bando alle ciance allora: se non investono i loro profitti per produrre li investano, sì li investano, per smaltire il prodotto, che so… abbassando il costo delle merci offerte al mercato.

I Consumatori vedendo aumentare il potere d’acquisto, acquisteranno. Si potrà così tornare a produrre, a lavorare, a guadagnare , a crescere per poi ridurre il debito senza fare debito: bella no?




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