mercoledì 15 luglio 2015 - Angelo Cerciello

I Origins parla di spiritualità e reincarnazione

Ian Gray è un dottorando in biologia molecolare e sta portando avanti delle ricerche sull’occhio umano con l’aiuto dell’assistente Karen e di un altro dottore,Kenny. Ad una festa alquanto sconclusionata Ian conosce Sofi e fotografa gli occhi della ragazza. I due poi fanno sesso e lei poco dopo se ne va. Grazie alla foto degli occhi della ragazza Ian riesce a rintracciarla e i due si cominciano a frequentare dando inizio ad una relazione amorosa.

Sofi e Ian stanno per sposarsi quando telefona Karen dal laboratorio per un’eccezionale scoperta scientifica. Ian e Sofi si precipitano al laboratorio e a causa di un incidente Ian ha una ridotta capacità di vedere. Ian e Sofi tornano al posto dove vivono insieme e l’ascensore è guasto. Ian riesce a uscire dall’ascensore. Sofi, mentre sta uscendo, viene tagliata in due dall’ascensore che crolla. La ragazza muore qualche istante dopo.

Ian è affranto per l’accaduto e passa giorni in completa tristezza e malinconia. A porre fine al suo dolore è Karen che comincia una relazione con lui. I due poi si sposano e hanno un figlio. Ian intanto ha scritto un libro sull’evoluzione dell’occhio umano dove critica i dogmi religiosi. Ian detesta le credenze religiose: egli è un uomo di scienza e non ammette qualsiasi cosa legata alla religione. Bello nel film il contrasto tra Sofi e Ian, contrasto dovuto al fatto che Sofi, al contrario di Ian, è una persona profondamente spirituale.

Quando il bambino di Karen e Ian nasce viene inserito in un database chiamato “Iris” che raccoglie una miriade di campioni di occhi umani. Dopo una serie di eventi Ian si trova in India per cercare un individuo che presenta gli stessi occhi di Sofi, individuo che si scopre essere una bambina di nome Salomina. Ian è intenzionato a verificare se la bambina presenta qualcosa in comune con Sofi. Dopo un’estenuante ricerca Ian trova Salomina e la sottopone a dei test. Il risultato dei test però è negativo e Salomina presenta solo qualche corrispondenza con Sofi. Poco prima della fine del film Salomina e Ian devono prendere un’ascensore e la bambina scoppia a piangere. Ian non può che pensare al momento della morte di Sofi e ad un apparente collegamento tra ciò che sta succedendo e la morte della sua ex-ragazza. Alla fine egli abbraccia Salomina che ricambia il suo abbraccio oltremodo affettuoso.

Ian pare accettare l’idea che Salomina è in qualche modo collegata a Sofi ma in un modo che la scienza non può ancora dimostrare e spiegare e proprio questo mette in dubbio le convinzioni di Ian, ossia il suo rifiuto totale per l’esistenza di qualcosa non spiegabile dal punto di vista scientifico e razionale. Infatti, I Originsdi Mike Cahill è un film che parla di fede, di spiritualità, un film che vuole costruire un ponte tra la vita terrena ed un eventuale vita ultraterrena. Sofi rappresenta lo spirito e l’anima mentre Ian e Karen rappresentano la scienza e la razionalità.

Con la penultima scena del pianto di Salomina davanti all’ascensore il film sembra voler trasmettere agli spettatori anche una spiegazione quantomeno plausibile per una una possibile reincarnazione: Salomina sembra avere il ricordo della morte di Sofi e per questo è presa da una paura inspiegabile per l’ascensore.

Un film profondo ed esistenziale che sembra aggiungersi ad un altro lungometraggio del regista, ossia Another Earth del 2011, che parla di una possibile esistenza di un’altra Terra con un’altra versione di noi stessi, magari in un’altra dimensione.

I film di Cahill non sono per un pubblico comune ma sono fatti per un pubblico che possiede una certa sensibilità: l’autore rappresenta delle storie quantomeno originali, storie che sembrano porre lo spettatore davanti al suo stesso io, davanti alle sue paure, alle sue certezze, alle sue convinzioni.

I film di Cahill sono filosofici e molto complessi per i temi che presentano: con questi film il regista sembra volerci condurre in un universo alternativo alla vita reale, un universo dove sembrano possibili le cose più irrealizzabili, un universo fatto di magia e illusione, magia e illusione che fanno vivere e germogliare la fantasia e l’immaginazione umana.

Senza immaginazione non c’è vita, senza fantasia non c’è vita: questo sembra il messagio di Cahill trasmesso attraverso il personaggio di Sofi. Tale messaggio è trasmesso anche grazie all’intero film in questione e al precedente Another Earth del 2011.




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