martedì 26 maggio 2020 - Giacomo Bassani

Hong Kong: nuove proteste e 180 arresti

Hong Kong torna sul piede di guerra contro Pechino: migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro la nuova stretta decisa dalla leadership comunista cinese con la nuova legge sulla sicurezza nazionale che, se approvata, infliggerebbe un duro colpo alle aspirazioni di autonomia dell'ex colonia. 

La protesta si è subito trasformata in una giornata di durissimi scontri con cariche della polizia in tenuta antisommossa, lanci di lacrimogeni ed un bilancio finale di almeno 180 persone arrestate. Gli agenti non hanno lasciato il campo neanche in serata, continuando a presidiare la città nel quartiere di Causeway Bay e nella zona di Wanchai, impedendo ulteriori manifestazioni. La giornata è trascorsa con altissima tensione: la polizia ha disperso i manifestanti impiegando anche spray urticanti e potenti cannoni ad acqua, mentre gli attivisti hanno messo in campo barricate improvvisate, blocchi stradali e lanci di mattoni. 

La rabbia dei manifestanti è stata alimentata anche dalle parole del vicepremier Han Zheng, membro del Comitato permanente del Partito comunista che ha in carico la gestione dei rapporti con Hong Kong: incontrando a Pechino i delegati dell'ex colonia britannica, ha infatti dichiarato che la normativa in via di discussione sarà attuata fino in fondo. 

Foto: Studio Incendo/Wikimedia




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