venerdì 10 novembre 2017 - pier giorgio tomatis

Herrera docet

Fin da quand'ero piccolo, mi si raccontavano le gesta di un calciatore e allenatore argentino, naturalizzato francese, che rispondeva al nome di Helenio Herrera. Appartenendo alla storia calcistica nerazzurra dell'Inter, io, orgoglioso rossonero milanista, non l'ho mai apprezzato e degli aneddoti che lo riguardavano ho sempre colto gli aspetti più comici o negativi.

Ve ne è uno, però, che non dimenticherò mai e che è mia abitudine utilizzare per indicare un brutto modo di rapportarsi di un capo nei confronti dei suoi sottoposti. Gli addetti ai lavori raccontano che quando Herrera sedeva in panchina per l'Inter aveva un orgoglio superiore alla maggior parte degli esseri umani tanto che nelle conferenze stampa o, comunque, davanti ai microfoni di un giornalista affermava sempre "ho vinto" in caso di vittoria, "abbiamo pareggiato" in caso di pareggio, "hanno perso" in caso di sconfitta.

Se vi chiedete perché sto parlando di un allenatore di squadre di calcio del passato allora avete seguito poco i risultati politici scaturite dalle urne siciliane. Se lo aveste fatto sapreste che di Helenio Herrera ne abbiamo visti e sentiti tanti. Parecchi. Il Centrodestra e il neo Governatore della Regione hanno vinto e lo hanno detto e scritto: "abbiamo vinto". Il candidato pentasetllato e i suo Movimento si potrebbe dire che hanno pareggiato ma non è proprio così chiaro questo concetto e più di uno ha affermato comunque un "abbiamo vinto". La coalizione di Centro e un pezzo della Sinistra che dovrebbero ammettere di avere perso sostengono che in fin dei conti se si fosse gareggiato uniti e compatti ci sarebbero stati i dati per una storica vittoria. Sotto sotto, fra i denti, la frase di Herrera "hanno perso" qualcuno la pensa o la sussurra piano piano, tanto che di cambiare il segretario nazionale in vista delle elezioni prossime venture non è nemmeno preso in considerazione. Vuoi per scaramanzia, vuoi perché si teme di prendere una squadra che al momento è in crisi e il rischio di essere travolti dai problemi causati da chi ti ha preceduto alla sua guida è alto.

Aggiungiamoci pure l'ex ala sinistra del PD con Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Verdi e Possibile che raggiungono (uniti) il risultato di esordire con il 50% dei voti raggiunti dal candidato di Centro e un pezzo di Sinistrae che considerano una vittoria la sconfitta elettorale per non parlare del partito di Angelino Alfano che è praticamente sparito dai radar ma che non ha ancora ammesso il risultato fortemente negativo e il gioco è fatto. In Sicilia c'è qualcuno che sostiene di aver vinto, qualcuno dice che abbiamo pareggiato e pochi sostengono che hanno perso. Non è un problema di comunicazione. E' proprio una lacuna culturale.

Vuoi vedere che la colpa di tutto ciò è del vecchio mago argentino delle panchine?




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