martedì 13 marzo 2018 - Mario R. Zampella

Happy birthday Mr. Einstein

Il 14 marzo ricorre il 139esimo anno dalla nascita di uno dei piu' celebrati e famosi scienziati del '900. Parliamo di Albert Einstein, nato a Ulm (Germania) nel 1879. Il suo contributo alla scienza mondiale e' ben conosciuto oramai ovunque e le sue scoperte allo stato attuale rappresentano i fondamenti della fisica relativistica. L'intuito particolare che egli sviscero' verso il cosmo, con l'ausilio della fisica classica newtoniana, lo condusse alla formulazione di due teorie che, in fase odierna, sono puntualmente confermate dalle osservazioni dirette e dalle sperimentazioni secondo il metodo scientifico.

E' da evidenziare, infatti, che sia nel 1905 che nel 1915, anni in cui Einstein presento' rispettivamente la teoria della Relativita' Ristretta e la terioa della Relativita' Generale, la comunita' scientifica di allora opponeva stregua resistenza alle sconvolgenti rivelazioni, pur esse poggiando su impianti e modelli matematici di indiscutibile eleganza e rigorosita'. Entrambe le teorie descrivono il comportamento di masse in moto accelerato, a velocita' pressoche' luminali. Cio' che Isaac Newton aveva gia' elaborato ed in quel tempo oramai parte integrante della fisica classica, Einstein e' tentato di innovare, con soluzioni alternative esemplari, tant'e' che, in suo scritto, colpevolizza se stesso per aver recato un simile torto alle pur eleganti teorie di Newton.

Cio' che le distingueva basicamente, era del tutto riassunto nella velocita'. Le equazioni di Newton rappresentavano la realta' in contesti di velocita' assolutamente non luminali. Einstein, invece, avendo oramai per certa la finitezza della velocita' della luce, riesce a predire il comportamento di massa, tempo e spazio, in ambito esclusivamente matematico, a velocita' luminale. Nacque cosi' la quarta dimensione, lo spazio-tempo, della cui prova ne sara' edotta tutta la comunita' scientifica, per la prima volta, nel 1919, quando, in occasione dell'eclissi solare che in quel momento avrebbe dovuto verificarsi intorno alla zona equatoriale, Arthur Eddington, stimatissimo collega di Einstein, provvide di recarsi presso un'isola al largo di Capo Verde, ove pote' confermare la curvatura dello spazio-tempo catturando la luce emessa da stelle altrimenti non visibili o posizionate in luoghi diversi. E' cio' che fu denominato il fenomeno delle lenti gravitazionali, ovvero, in stretta relazione con la deformazione del tappeto spazio-tempo in presenza di una massa, in questo caso il sole, la luce delle stelle ne segue la curvatura, rendendole visibili pur essendo nascoste dal sole.

Einstein collaboro' per molti anni con autorevoli scienziati e matematici, vinse un premio Nobel per la Fisica nel 1921 per la scoperta dell'effetto fotoelettrico, ma l'attribuzione di meriti ugualmente significativi andrebbero rivolti a sua moglie, Mileva Maric, la quale supporto' in ogni suo passo il grande scienziato e taluno, forse per invidia, affermo' persino che le folgoranti intuizioni fossero partorite dalla mente della donna.

Ad ogni buon conto a noi piace ricordare anche l'uomo, pacifista convinto e tuttavia costretto a collaborare alla realizzazione della bomba nucleare. Umile e gentile, Einstein raccolse il favore e l'ammirazione del grande pubblico, ed in tal proposito, sara' divertente ricordare un aneddoto, relativo all'incontro fra il famoso scienziato ed il grande regista Charlie Chaplin. "E' strabiliante come tu possa aver avuto tutto questo successo, con delle equazioni di cui nessuno capisce nulla" disse Chaplin. "E' altrettanto strabiliante come anche tu abbia riscosso i tuoi consensi, senza mai dire nulla" rispose Einstein.




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