giovedì 20 agosto 2015 - Angelo Cerciello

Guida per riconoscere i tuoi santi

Guida per riconoscere i tuoi santi è un film del 2006 di Dito Montiel ispirato al romanzo omonimo pubblicato dal regista. Dito Montiel è uno scrittore di successo e riceve una telefonata dalla madre che lo avverte del fatto che il padre è molto malato. Dito nel tornare a casa ricorda gli eventi che lo hanno portato a scappare sia da casa che dal quartiere di New York in cui abitava, quartiere al tempo abbastanza malfamato.

Allora vediamo la vita di Dito, del suo amico Antonio e di altri ragazzi che essi frequentano tra cui il fratello di Antonio, Giuseppe, e una ragazza di cui Dito è innamorato, ossia Laurie. Dito, Antonio, Laurie, Giuseppe. I ragazzi vivono per strada nel degrado più assoluto ma esprimono anche tanta energia e tanta voglia di vivere, cose tipiche della loro età. Mentre vediamo tutto ciò in continui flash-back Dito è tornato a casa e il suo rapporto con il padre è ancora molto problematico come tanti anni fa. Sia la madre di Dito che la sua amica Laurie, che egli incontra dopo tanti anni, gli consigliano di portare il padre in ospedale.

Intanto, vediamo altre scene del passato: Dito, Antonio e i loro amici hanno a che fare con dei portoricani. Tra Dito, i suoi amici e i portoricani non ci sono buoni rapporti e una sera i portoricani pestano Dito. Quest’azione scatena la reazione di Antonio che uccide uno dei portoricani e finisce in prigione. Dito, dopo l’ennesimo litigio a casa, scappa e va a in California, come aveva progettato da tempo con uno dei suoi amici, perché la permanenza nel suo quartiere e a casa sua ormai è un incubo come dice anche Dito in una delle scene del film.

Allora torniamo al presente e Dito vorrebbe di nuovo scappare. Dito parla con Laurie, che ora ha un bambino, e la ragazza gli dice di nuovo che deve portare suo padre in ospedale e che deve prendersi cura dei suoi genitori perché questa azione lo renderà un vero uomo. Dito allora torna a casa deciso a ricostruire il rapporto con il padre. Poi Dito va a fare visita ad Antonio in prigione, cosa che non aveva fatto mai prima. Antonio lo accoglie in modo benevolo e affettuoso. Dito, alla fine del film, dice che egli era scappato di casa e aveva lasciato tutti: nonostante la sua fuga coloro che egli ha lasciato in passato non si sono mai dimenticati di lui.

Questo film è un vero spaccato della vita in un quartiere abbastanza malfamatodove i ragazzi che ci abitano spesso si lasciano andare ad azioni illecite varie non pensando tanto al loro futuro. Dito e i suoi amici sono ragazzi di strada e questo comporta tante conseguenze spiacevoli come, ad esempio, il contatto con persone criminali, ossia i portoricani, contatto che porterà Antonio, un ragazzo che ha un rapporto con il padre davvero pessimo, ad andare in prigione.

Un film che parla di contatto e calore umano: un film a tratti molto toccante. Dito e i suoi amici da ragazzi sono davvero dei “ragazzacci” ma trasmettono anche vitalità, gaiezza e spensieratezza. Un film corale dove il casting è stato un vero capolavoro. Un film che restituisce un ambiente in cui la vita diventa sopravvivenza allo stato puro, un ambiente dove i deboli soccombono per forza di cose. Il film mette in mostra anche il rimorso e i sensi di colpa di Dito da adulto: un personaggio pervaso da tanta insicurezza, da tanta fragilità, un personaggio che commuove, un personaggio che colpisce per il suo sguardo profondo e penetrante.

Chazz Palminteri e Dianne West recitano a meraviglia la parte del padre e della madre di Dito, genitori amorevoli e premurosi pieni di amore per il loro figlio. Dito da giovane è interpretato da Shia LaBeouf e da adulto da Robert Downey Jr: entrambi gli attori danno vita a personaggi veritieri e molto credibili. Antonio(da giovane) invece è interpretato da Channing Tatum che da vita ad un personaggio tumultuoso e tormentato. Laurie è interpretata da Rosario Dawson, ottima anche lei nella sua interpretazione, anche se molto breve.




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