martedì 6 settembre 2022 - Giovanni Greto

Gregory Porter alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Incontro con la stampa per presentare il suo prossimo tour A special evening with Gregory Porteril 18 novembre a Milano (Teatro Dal Verme); il 19 a Padova (Gran Teatro Geox).

Sorridente e disponibile, con il consueto copricapo che lo rende immediatamente riconoscibile, oltre ad una corporatura che potrebbe richiamare alla memoria la figura di un incomparabile, estroso jazzista quale fu Thelonious Monk. E’ sbarcato letteralmente al Lido Di Venezia, nello stand della Regione Veneto all'Hotel Excelsior, Gregory Porter (Sacramento, 4 novembre 1970) per presentare il suo prossimo tour, parlare un po’ della sua musica e del suo ultimo doppio album, Still Rising. The Collection. Non vuol essere un Greatest Hits, piuttosto un ritratto della sua musica. “Perchè i Greatest Hits vengono compilati alla fine della carriera di un artista ed io mi sento giovane e con tanto ancora da dire.” Il titolo riecheggia quello dell’album precedente, All Rise, perché anche in questo il cantante e compositore ribadisce un ottimismo di fondo, l’amore per la vita che pervade tutta la sua musica.

Il primo CD contiene canzoni nuove accanto ad altre più note e da lui amate, per un totale di 18 tracce. Il secondo (16 canzoni) contiene una serie di duetti, perfino con artisti scomparsi, grazie alla tecnologia : Ella Fitgerald, il padre putativo Nat King Cole, fonte perenne di ispirazione. Per il futuro, Porter desidera continuare a racconatre la vita attraverso la sua musica.

Nick the Nightfly, pseudonimo di Malcolm MacDonald (Glasgow, 28 aprile 1957), cantante, musicista, ma soprattutto conosciutissimo DJ di Radio Montecarlo, che sarà la radio ufficiale dei due appuntamenti italiani, ha dialogato con Porter, definendolo “una persona che riesce a coniugare gli stili Jazz, Soul, Gospel e Blues con la musica Pop”. Porter, pensando ai propri inizi, si è così espresso : “Cantavo in piccoli locali o in piccole chiese. Non ero conosciuto. Oggi mi sorprendo di essere diventato uno dei cantanti preferiti della regina d’Inghilterra”. Ha poi ricordato la sua infanzia complicata. “Non ho conosciuto mio padre, che non mi ha mai dato niente. Ma mi sbagliavo. Mi ha dato la mia voce”. Pensando poi alle difficoltà di chi ha scelto di intraprendere la carriera artistica, “voglio aiutare ad affermarsi quelli che hanno meno fortuna”.

Parlando infine del suo gruppo, col quale si esibirà in Italia – un sestetto che comprende, oltre a lui, Chip Crawford al pianoforte; Ondrej Pivec all’organo Hammond; Tivon Pennicott ai sassofoni tenore e soprano; Jahmal Nichols al contrabbasso e basso elettrico; Emmanuel Harrold alla batteria – lo ha definito un ensemble sostanzialmente d’accordo sul da farsi, basato sull’uguaglianza e la democrazia, che guarda avanti con sensazioni positive riguardo alla vita.

Quanto alle ispirazioni compositive, spesso gli vengono pensando a film che lo hanno colpito. Ad esempio ha accennato a Being Bling, cantandone l’inizio, dicendo che gli è venuta di getto dopo aver visto un vecchio film su Mosè.

Riguardo le esibizioni dal vivo, ritiene più emozionanti quelle in duo, con il solo pianoforte, probabilmente perché si sente libero di trasmettere le sue sensazioni più profonde.

Appuntamento a Milano (18 novembre) e a Padova (19 novembre), grazie all’imprenditrice padovana Valeria Arzenton, fondatrice di Zed Live, società che promuove e organizza spettacoli, soprattutto nel Nordest, in questo caso con la collaborazione di Icona Music, società di Castelminio di Resana in provincia di Treviso.

Foto Wikimedia




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