venerdì 19 luglio 2019 - Antonello Laiso

Governo sempre più in bilico

Che la coalizione di Governo Lega - Movimento 5 stelle era un matrimonio d'interesse lo scrivo da mesi, un'unione improbabile, una coalizione nata per sostenere un Governo che non aveva altri modi di esistere, una coalizione che a detta di tanti non sarebbe andata lontano.
Sempre i detti antichi riflettono in qualunque momento della storia la realtà e quindi "dopo i confetti escono i difetti".

I fatti noti di cui siamo a conoscenza attraverso la stampa e le informazioni televisive dei presunti finanziamenti russi, tantissime altre divergenze, la flat tax,l'autonomie regionali chieste a gran voce da quel partito che era del nord, nato al nord alla foce di quel po' incontaminato ed ora e' diventato di Governo della Nazione (ma con DNA sempre del nord), la Tav e tanto altro ancora ci inducono a non scommettere su una tenuta di un Governo che potrebbe avere le settimane o qualche mese contato.
 
I presunti finanziamenti russi alla Lega hanno agitato quella minestra gia stracotta che ribolliva da tempo, hanno aumentato quella fiamma sotto quella pentola rischiando una bruciatura del contenuto.
 
Le frasi di far saltare tutto, ormai sono all'ordine del giorno, e non sono nuove ormai ci siamo abituati, abbiamo assistito a casi di caduta di Governi da un giorno all'altro e senza nessuna anticipazione nella storia della Repubblica.
 
La convocazione in aula per il caso Russia, se non accettata come sembra, viene ritenuta un scorrettezza istituzionale, ovvero se il Parlamento chiama si deve rispondere come previsto dalla Democrazia e dalla Costituzione, anzi ancor di più se esiste un ombra di dubbio su qualcosa, di quelle che vengono chiamate fantasie.
 
La verità deve essere gridata, a tutta forza addirittura quella forza della credibilità che viene spontanea a molti che sarebbero andati personalmente in quell'aula del Parlamento a ribadire un qualcosa che è fantasia, a ribadire un attacco ingiusto, fino a prove contrarie.
Non si può mettere un confine a quella trasparenza che deve essere alla luce del sole, non si possono violare, non rispettare quelle regole democratiche, altrimenti si creerebbe quel vulnus che nuoce, quella credibilità della Nazione, quell'immagine di un Governo.
Resta doverosa la condizione di un cielo senza ombre, resta ferma quella "conditio si ne qua non" . 
La presunzione d'innocenza è d'obbligo anche per chi viene indagato, figurarsi per chi non lo è, sono i fatti, talvolta le intenzioni dolose e le prove che valgono in quelle aule di Trubunale, perché allora non sgombrare un ombra che rovina un cielo azzurro,
 se tale è?
 
 
 



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