lunedì 29 dicembre 2014 - Angelo Cerciello

Google, Facebook e la sorveglianza di massa

I giganti del web, come Facebook e Google, basano la loro immensa forza sul fatto che i prodotti che offrono, ossia motori di ricerca, mail, social network etc, sono ormai indispensabili per milioni di persone. Esse però attuano pure un controllo dati mai visto fin ad ora. 

Pensando a tutto ciò forse è lecito dire che la libertà è incompatibile con la visione tecnologica della società che offrono le aziende su citate: libertà e privacy di milioni di persone che viene infranta quotidianamente grazie all’immensa raccolta dati che Facebook e Google operano ogni giorno entrando nel privato di ognuno di noi, una sorveglianza di massa dalle proporzioni gigantesche. 

Le big company della tecnologia oggi stanno andando oltre ogni prevedibile ruolo, oltre tanti limiti, violando un po’ troppo la nostra esistenza individuale e collettiva. Il problema essenziale è se la loro opera è eticamente accettabile e se il loro soft power può essere ammesso senza remore e senza contrasti.

E' risaputo ormai da tempo che le nostre scelte e visualizzazioni on line, ossia i dati degli utenti vengono tracciati dalle big company del web per usarli dal punto di vista pubblicitario. In questo modo Google ha conquistato quasi un terzo della pubblicità mondiale on line, seguita a distanza da Facebook, Yahoo e Microsoft.

Nel mondo odierno globalizzato in cui trionfano neoliberismo e capitalismo, nel mondo liquido delle verità molteplici che si sostituiscono le une alle altre di continuo, ebbene in questo mondo non solo la democrazia sembra diventata un lusso ma sembra che anche la libertà e la privacy siano diventati ideali utopici e irraggiungibili.

L’intellettuale dissidente ( http://www.lintellettualedissidente.it ) in un articolo intitolato “Siamo tutti sudditi di Google e Facebook” riporta che:

Ora Facebook si riserva ad esempio la possibilità di usare, nello stesso insieme di dati con cui poi crea il “profilo utente” che vende agli sponsor, anche le nostre attività su siti o app diversi da Facebook. Basta che il sito o l’app abbia il codice di Facebook (il “mi piace”, “condividi”, “fai log in con Facebook” etc) e l’azienda di Zuckerberg tiene traccia di ciò che l’utente fa anche su quel sito. Anche i recinti del tracciamento di Google sono sempre più vasti: vi rientrano i dati della nostra navigazione, il numero di telefono, la carta di credito, i contenuti della mail (se usiamo Gmail) e altro ancora. Il profilo utente si combina di un tutt’uno degli altri servizi di Google, quindi anche le nostre ricerche su Youtube.

http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/siamo-tutti-sudditi-di-google-e-facebook/

Google e Facebook sembrano diventate piccole nazioni virtuali che però sono molto tangibili anche dal punto di vista reale come è ben evidente dai loro guadagni stratosferici. Tali piccole nazioni virtuali offrono finta libertà e fiducia smisurata in un mondo iper-tecnologico senza limiti: allo stesso tempo rendono tutti gli individui loro schiavi, controllabili, manipolabili, osservabili in ogni momento della loro vita…




Lasciare un commento