lunedì 14 dicembre 2015 - Essere Sinistra

Gli onanisti della Leopolda

di Vincenzo G. PALIOTTI

Non c’è tanto da girarci intorno alla Leopolda per darle una definizione. Sic et simpliciter si può definirla “una enorme masturbazione mentale”, alla quale ammettono solo chi vive di queste pratiche.

Egli, il premier/segretario, la definisce "sogno" e invece è proprio l’espressione più chiara di chi si autocompiace con la pratica onanista. Woody Allen definisce l’autoerotismo “un modo di fare l’amore con la persona alla quale si vuole più bene”. Ed è esattamente così.

Si riuniscono tutti insieme come ad un congresso di “cultori della pratica” ed alla fine tirando le somme hanno goduto da soli senza coinvolgere che il loro ego, le loro enormi figure retoriche di un conservatorismo dei più scellerati ed antiquati possibili perché non conoscono ostacoli ai loro “sogni”.

Camminerebbero su un tappeto di cadaveri di amici e parenti pur i arrivare all’orgasmo dell’autocompiacimento narcisistico.

Ed è così perché sanno che al di fuori di quel contesto non si gode, si soffre della più grave crisi del mondo occidentale negli ultimi cento anni, si lotta per volerli sradicare dai loro posti, questi ignoranti di democrazia, di politica: affamati solo di potere, di benefici, di soldi.

Per questi sono pronti a vendere a chiunque un popolo intero al miglior offerente o anche al peggiore acquirente che trama nell’ombra battendo le vie dell’illegalità, della corruzione, del malaffare ma che ha assicurato a loro il domani, per loro e per i loro figli, ed anche per i genitori nel caso della ministra Boschi che si guarda bene dal rispondere alla fondamentale domanda di Roberto Saviano.

Da tutto questo parlare, teorizzare non ne esce nessuna utilità pubblica, civica.

Come hanno dimostrato le riforme del premier/segretario tutto ciò che scaturisce da quelle menti, da quel contesto va in una sola direzione: i poteri forti, la retorica dei figli di papà arricchitisi in modo discutibile.

Ed è anche inutile entrare nel merito di quello di cui parlano perché tutto è solo finalizzato a mantenere il potere, tutto contro l’uomo della strada ovvero il cittadino comune di qualsiasi estrazione e/o di colore politico.

A loro non interessa questo perché, lo ha confermato il sindaco di Firenze Nardella, la differenza tra destra e sinistra è un discorso sorpassato. Certo che per loro lo è: la politica è finita insieme alla sinistra e loro ne sono gli assassini dichiarati e riconosciuti.

Quello che conta è avere in mano il potere e gettare tutti in un solo contenitore, cassonetto, per meglio dire, azzerando di fatto ideali e principi fondamentali che regolano la vita dei popoli civili e liberi mantenendo i diritti solo per chi può alimentare il potere e supportarlo: e chi meglio di coloro che hanno in mano la ricchezza nel mondo può farlo?

Saranno una piccola parte rispetto ai disagiati ma hanno il potere della banche, e da un po’ di tempo, appare dalle cronache, anche delle delinquenze organizzate ovvero di uno stato nello stato.

Questi sono quelli che oggi partecipano alla Leopolda, e questi sono gli argomenti che trattano o per meglio dire che covano alimentando rancori contro chi cerca di opporsi ai loro “sogni” alle loro pratiche di autocelebrazione.

Un gruppo di falliti che si è messo in mano ai poteri che realmente comandano: burattini senza saperlo.




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