mercoledì 30 gennaio 2019 - Yvan Rettore

Gli africani presto non verranno più in Europa

Tutti gli africani non si riverseranno in Europa, ma si riprenderanno in loco ciò che appartiene loro. 

Il fenomeno si sta già affermando in Senegal, Camerun, Marocco e altri paesi (anche se per ora si vede poco) in cui migliaia di giovani preferiscono tornare al lavoro della terra o indebitarsi con parenti e amici per avviare attività in loco.
 
Vi sono poi sempre più africani con regolare permesso di soggiorno che stanno tornando a casa e anche se la cosa fa ancora poca notizia la tendenza è in crescita. Il problema è che ancora nella maggior parte dei casi, specie in paesi dalle democrazie fragili e sotto dittatura, iniziative di lavoro stabile sono difficili se non impossibili da realizzare ed è da quelle zone che la gente fugge perché scarseggiano le possibilità di costruirsi un futuro sereno. 
 
Questione di tempo però, perché comunque il Sud del mondo (non solo l'Africa) è in movimento (anche a fronte di momentanei "colpi di stato bianchi" attuati in paesi latinoamericani in cui la Sinistra è in costante crescita) e vi sono due elementi che alla fine faranno la differenza: una marea di giovani desiderosi di costruirsi un futuro e un senso di comunità che da noi ormai non esiste più. 
 
Non per niente, si prevede che tra pochi decenni la prima potenza mondiale sarà l'India che al contrario della Cina ha una popolazione in gran parte fatta di giovani e ha intelligentemente investito in settori industriali ad alto valore aggiunto. 
 
Quindi, l'Occidente è destinato a proseguire il proprio declino e finalmente tra qualche anno non potrà più pretendere di essere il centro del mondo pensando di essere sempre e comunque superiore a qualsiasi altra zona del pianeta. La messa in minoranza dell'Occidente al Consiglio di Sicurezza dell'ONU per quanto riguarda la vicenda venezuelana è la dimostrazione di questa inversione di tendenza che si farà sempre più evidente prossimamente.
 
Yvan Rettore
 



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