Gli All Blacks fanno il Grande Slam delle Isole Britanniche

Con la vittoria per 32-6 sull’Inghilterra,
Nell’intero tour di partite
Proprio dal pack di mischia, i tutti neri sviluppano i movimenti per aprire le casseforti difensive altrui. Muovere a grande velocità e imprevedibilità la palla, grazie alle mani e all’intelligenza tattica del mediano di mischia Piri Weepu, è ad oggi il loro primo punto di forza. A Twickenham, prova solo di buon livello del mediano di apertura Dan Carter, che ha messo a segno 5 cinque piazzati, sbagliandone però altrettanti, e una trasformazione, mentre grande meta è stata realizzata dal centro-ala dei Wellington Hurricanes, Ma’a Nonu, che ha messo una seria ipoteca sulla maglia nera numero 12 per un futuro sempre più vicino a quello di Tana Umaga. L’altra meta è stata realizzata dall’estremo Mils Muliaina, capitano dei Waikato Chiefs, affidabile e deciso in tutte le partite del tour britannico. Da sottolineare che entrambi i giocatori realizzatori di una meta sabato pomeriggio hanno esordito il 14 novembre 2003 proprio contro l’Inghilterra al Westpac Stadium di Wellington.
Il tour era iniziato l’8 novembre allo stadio Murrayfield di Edimburgo contro una Scozia davvero poca cosa per opporsi all’onda nera. Solo due piazzati di Paterson niente hanno potuto contro le mete di Tuitavake, Weepu, Kahui e Boric. Carter era partito in panchina, lasciando mezzo proscenio a Stephen Donald prima di entrare e mettere a segno un calcio piazzato.
Anche contro l’Irlanda,
La partita più bella e combattuta è stata giocata il 22 novembre scorso al Millennium Stadium di Cardiff contro il Galles. Prima della partita, dopo la solita Haka, i gallesi non si sono mossi dalle loro posizioni e c’è stato un minuto di attesa e silenzio di grande tensione e di sguardi terrificanti e determinati. Uno dei momenti di non rugby più belli della storia del rugby. La gara è stata di vibrante forza e velocità. Il Galles ha realizzato tre piazzati con Stephen Jones ed è riuscito a stare nel match fino ai 60 minuti. Le mete del solito Ma’a Nonu, grande protagonista non atteso del tour per quanto riguarda le realizzazioni, e di un immenso Jerome Kaino, hanno spianato la strada e creato un solco incolmabile per la squadra britannica migliore di questo periodo (vincitrice dell’ultimo Sei Nazioni e grande favorita per quello 2009).
A livello mondiale invece, con l’Inghilterra e il Sudafrica che stanno ricostruendo dopo gli ultimi due mondiali, l’Australia che non riesce a trovare una prima linea compatta e veloce,