giovedì 24 novembre 2022 - Pleo

Giuseppe Imperioso, l’imprenditore under 30 che riscrive il codice della formazione universitaria professionale

 Classe 1994, sguardo attento e la pragmaticità di chi ha imparato troppo presto a trasformare i limiti in opportunità: Giuseppe Imperioso, fondatore e Presidente del CdA di Considera srl, è l’imprenditore che, con la piattaforma FAD Fadly e un nuovo navigatore web per l’orientamento universitario, riscrive i codici della formazione accademica e professionale. 

Giuseppe-Imperioso

La formazione quale leva di business

Annoverare, nel proprio portfolio, progetti per clienti come centenarie Università pubbliche, enti regionali e nazionali e aziende dai fatturati a sei zeri non è certo banale. Lo è ancora meno quando a farlo è un ragazzo di 28 anni, nato e cresciuto nell’hinterland napoletano, tra Crispano e Caivano, e oggi fondatore e Presidente del CdA di Considera srl, un’azienda che, in pochi anni, ha saputo conquistare il proprio posto all’interno del mercato informatico nazionale.

Due progetti in particolare, Fadly, la piattaforma FAD di Learning Management System, e un nuovo navigatore web per l’orientamento universitario, hanno attirato l’attenzione su Imperioso, tra i più giovani e promettenti imprenditori campani: l’una, per la fruizione di corsi online di imprese, scuole di formazione ed enti pubblici, l’altra uno strumento a disposizione della comunità accademica universitarie. Due piattaforme, dunque, per offrire al mercato e ai suoi principali attori strumenti di formazione moderni, innovativi e soprattutto accessibili a tutti: questa è la scelta che Considera srl e Giuseppe Imperioso fanno nell’impostazione del loro modello di business. Una scelta che nasce dalla conoscenza di un intero territorio e, probabilmente, dal vissuto personale di Imperioso.

Chi è Giuseppe Imperioso

L’infanzia trascorsa tra lo studio e il lavoro, l’impegno che diventa presto una necessità e non soltanto un merito: da ragazzino, Giuseppe va a scuola, dà una mano tutti i giorni in una pasticceria di un parente a Crispano e, sempre per aiutare la famiglia, quando necessario, si alza alle 4 e parte da casa per raggiungere il mercato ortofrutticolo più vicino. Quando inizia a frequentare le scuole medie chiede il suo primo computer, ma comprarne uno nuovo non è possibile: in casa le spese devono essere pianificate e, soprattutto, destinate a soddisfare i bisogni essenziali di tre figli. Non si perde d’animo, inizia a risparmiare, a mettere da parte i soldi che parenti e genitori, saltuariamente e in occasione di feste e compleanni, gli danno e riesce ad acquistarlo. Quel computer, da quel giorno e negli anni a venire, diventa il suo “giocattolo” preferito: su quella tastiera inizia a programmare con linux e a configurare i primi server. Lo utilizza così tanto che, alla fine, è costretto a smontarlo e a trovare nuovi escamotage per farlo funzionare.

A 14 anni, Giuseppe pubblica il suo primo codice su github: un bot che interagisce con le persone su una rete irc. Un risponditore automatico, per adottare un linguaggio più semplice, una sorta di doretta82 nella sua versione anni ‘90. A 16 anni, invece, entra a far parte di alcune community di hacking online e produce articoli tematici pubblicati come E-Zine,le allora famose riviste web distribuite su piattaforme di sicurezza informatica.

Poi, le superiori nel Parco Verde di Caivano, tra le più grandi piazze di spaccio d’Italia e fortino della criminalità organizzata, il primo tirocinio a Napoli a Fanpage, l’iscrizione alla facoltà di Informatica dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope che Giuseppe è però costretto a sospendere dopo poco per trovare un nuovo lavoro e mantenere la propria indipendenza.

Il nuovo impiego, a Ninja Marketing, lo terrà impegnato per un paio d’anni. Poi, il passo di fondare una propria azienda: Considera, start-up innovativa con all’attivo un software ideato subito dopo l'uscita da Fanpage e registrato alla SIAE insieme al suo storico socio.

Un nuovo modello di merito In un tempo tossico come quello presente, in cui il merito sembra essere diventato funzione sinonimica di privilegio e fortunate condizioni di partenza, quella di Giuseppe Imperioso non è soltanto la storia di un singolo: è l’esempio positivo di una narrazione di riscatto personale e sociale, un modello che parte dall’impegno e non scade nell’autocelebrazione. Parte dal nulla, Imperioso, dalla provincia, da quel luogo in cui parlare di tecnologia e sviluppo sembra impossibile, in cui imprenditorialità è troppo spesso anche malaffare: è nella Terra delle Partenze che Imperioso muove i suoi primi passi, nella terra dei ragazzi che, diversamente dagli altri, fuggono per sopravvivere e non soltanto per trovare condizioni migliori. Lontano dalle scorciatoie che portano a facili guadagni ma anche a vicoli ciechi senza uscita. Lontano da una terra che ti marchia appena nasci, che ti relega ad un destino in cui le opportunità si ottengono scendendo a compromessi con la coscienza. La terra del “tiriamo a campare”, dove nulla è possibile ma tutto è arbitrario, nulla è regolato dal diritto ma tutto dalla legge del più forte.

Avrebbe potuto far parte anche lui della schiera di ragazzi che vanno via. Imperioso, invece, quella terra non la abbandona, ma anzi: conoscendone a fondo le criticità, ne esalta i punti di forza. Mescola la sua storia a quella del territorio in cui cresce per offrire al mercato un prodotto in grado di essere leva sociale. Per fare in modo che il riscatto di uno, sia quello di tutti.




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