lunedì 17 luglio 2023 - Phastidio

Giusep Tayyip Contegan e la stretta monetaria inflazionistica

Italiani ieri leader, oggi follower: l'indiscusso egemone culturale del camposanto largo progressista scopiazza la rivoluzionaria teorizzazione monetaria (ora dismessa) del Sultano turco

 

Gli ottimisti sostengono che l’Italia rappresenti l’avanguardia di nuove tendenze, che poi si diffondono per il mondo, che ci ama talmente che non vede l’ora di imitarci. Vedi la fine che ha fatto la politica del Regno Unito dalla Brexit ai giorni nostri, con similitudini inquietanti di populismo fiabesco e degrado connesso.

Tuttavia, può accadere che i nostri leader politici si trasformino da leader in follower, e vadano a ricicciare tesi e prassi nate oltre confine, magari in qualche autocrazia. Capita, così, che qualcuno tenti di analizzare criticamente l’azione della Banca centrale europea, un po’ orecchiando tesi ormai smantellate da molto tempo (ma quello è colpa del campo cognitivo che “non prende”, come noto), e finisca col riprodurre una tesi che ha fatto la storia dell’eterodossia monetaria, dalle parti della Turchia.

LA SPIRALE TASSI-PREZZI

Oggi, il presidente del M5S, Giuseppe Conte, di recente tornato fortissimo punto di riferimento del camposanto progressista, in attesa delle esequie, ha scolpito quanto segue:

Abbiamo visto che questa è una inflazione che deriva dall’offerta e non dalla domanda, un fattore prezzo-prezzo. Se questo è il tema è chiaro che la BCE deve muoversi “cum grano salis”. Non può riproporre una politica monetaria così diretta se no rischia di contribuire alla spirale a cui stiamo assistendo. (Ansa, 3 luglio 2023)

Ora, lasciamo perdere l’inflazione da “offerta”, o esogena (per tutti tranne che per la premier), che non è più con noi da molti mesi. Ma la parte sulla Bce che non deve muoversi “in maniera così diretta” perché altrimenti contribuisce alla “spirale” prezzi-prezzi (sic) mi pare presa di peso dal copione di Recep Tayyip Erdogan. Almeno, fino alle elezioni che lo hanno visto nuovamente vincitore consentendogli quindi di creare un ticket di politica economica che tornerà -non sappiamo per quanto- all’ortodossia monetaria.

Prendiamo atto con qualche soddisfazione che ormai i nostri eletti e il nostro degradato dibattito pubblico sono riusciti a contaminare anche paesi che pensavamo più sobri (malgrado l’elevato numero di pub), ma scoprire che ora siamo costretti a scopiazzare impunemente le idiozie altrui, avendo esaurito il campionario originale, ci intristisce. Ma come, e l’eccezionalismo italiano? Sigh.

E se ciò proviene dall’uomo che incarna più di chiunque altro il decadimento di questo set di un film di David Lynch, voi capite che c’è serio motivo di essere preoccupati.

Photo by The White House from Washington, DC, Public domain, via Wikimedia Commons

 




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