lunedì 20 febbraio 2012 - Francesco Rossolini

Germania: lo sterminio graduale del popolo Greco

La Germania ha l’indiscutibile merito di aver affrontato la crisi con tempestività e coerenza. Questo è vero e nessuno può togliere tale merito al Cancelliere Angela Merkel. 

Ciò non toglie che l’arrogante e folle pretesa di mettere in ginocchio, se non nella fossa, il popolo Greco è un errore colossale.

I circa 11.000.000 di Greci stanno patendo le pene dell’inferno a causa del bizzarro esperimento della UE, in verità delle Germania, di provare fino a che punto si può tirare la corda con uno Stato Membro dell’Unione, prima che questo sprofondi nel baratro del fallimento.

A tal proposito l’infelice espressione “Non siamo la Grecia” pronunciata anche dal nostro Capo dello Stato, è agghiacciante e scellerata. 

Anche la più solida delle fortificazioni è nulla se in essa c’è una falla, come possa la UE generare volontariamente una falla nel sistema Europa è qualcosa di incomprensibile e sconvolgente.

Abbandonare la Grecia al suo destino significa iniettare nella UE il germe del default, significa spingere le spregiudicate agenzie di rating a fare il gioco delle banche d’affari USA, che de facto le controllano. 

Dovremmo vergognarci del cinismo della Germania e ribellarci, dovremmo fare il possibile per sostenere la Grecia in ogni modo, aiutandola a soppiantare la vecchia fase della corruzione diffusa e dello spreco con una nuova fase di rigore finalizzato alla ripresa.

Quale sia il senso di essere cittadini europei, quando lasciamo i nostri fratelli Greci perire nella miseria, è francamente una domanda senza risposta.




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