domenica 11 dicembre 2016 - Emilia Urso Anfuso

Gentiloni premier: tutto cambia perché nulla cambi

Alla fine la nomina è caduta su Paolo Gentiloni, neo eletto premier. Ma con “riserva”. Che sarà “presto sciolta” come ha dichiarato lo stesso Gentiloni in conferenza Stampa a pochi minuti dalla nomina.

Non cambia nulla quindi, come dubitavo in tempi non sospetti. Renzi in prima battuta, mesi fa, parlando dell’esito referendario, promise di dimettersi se avesse vinto il NO.

Poi ritirò la promessa, ovvio. Ma subito, ecco che da ogni parte – a cominciare dai partiti “antagonisti”, giunse la richiesta di non rassegnare le dimissioni, in caso di vincita del NO. Strana davvero, la componente politica italiana. Lo faccio notare da anni, ma a molta gente si vede che piace questo modo così palese di prendere per i fondelli i cittadini. Come facciano costoro a farsi turlupinare così facilmente, davvero mi appare incomprensibile.

Insomma: i partiti di opposizione, dovrebbero servire a fare opposizione. Ovvio. E l’opposizione alla maggioranza di governo, la si dovrebbe portare avanti con contenuti coerenti. Invece no. Palesano sempre più, come il mondo della politica sia coeso. Tanto, i cittadini – per lo più – questo discorso proprio non vogliono capirlo.

Bene: ha “vinto il NO”. Quali siano gli effetti di questo trionfo, non ci è dato sapere. Abbiamo però potuto constatare immediatamente, come – quando si vuole – si approvi una Legge a tempo record: la Legge si stabilità approvata in poche ore, dopo le dimissioni di Renzi, è una delle contro prove.

Allora, ci credete o no, che se il mondo della politica nazionale vuole, le Leggi e le riforme le approva in tempi record? O davvero c’è ancora qualcuno convinto, malgrado il Jobs Act approvato in breve tempo o ancor prima, la famigerata riforma Fornero passata in meno di 20 giorni, che per “snellire i tempi di approvazione” sia davvero necessario stuprare la Costituzione italiana in uno dei passi che garantiscono un minimo di democrazia?

Il problema semmai, come ho già avuto modo di spiegare, è la componente politica delle due camere. Compatta, spesso, nell’approvare o nell’allungare l’iter per l’approvazione di una legge o una riforma.

Torniamo alla nomina a premier di Paolo Gentiloni. Insomma: non cambia nulla. Il PD è al governo. E la dichiarazione immediata di Gentiloni, ai cronisti che si sono accalcati a raccogliere le prime impressioni del neo eletto premier, non lasciano dubbi: “Proseguiremo sulla linea del governo uscente”. In pratica, non è successo nulla. Meglio: non è cambiato nulla.

Certo, qualcuno dirà: “Ma come, Renzi – come aveva promesso – si è dimesso”! E quindi? Al governo continuiamo ad avere una maggioranza PD, con un nuovo premier che garantisce che il nuovo governo proseguirà il suo cammino sulla linea intrapresa dal governo uscente. Punto e accapo.

Per spiegare meglio: ricordate i tempi in cui, in Russia, venne eletto Medvedev Presidente? Era solo una facciata, a tutti gli effetti era Putin a continuare a governare la Russia. Ecco: la stessa cosa è accaduta da noi.

Viene nominato Gentiloni premier. Sembra cambiare tutto, ma non cambia nulla. Il passo indietro di Renzi, è solo un’azione di facciata. Poi, per coloro che ancora plaudono al cosiddetto “Partito Democratico”, ricordo ciò che è accaduto recentemente, durante la direzione nazionale del PD: un incontro diretto – in tutti i sensi – in maniera univoca, dal segretario Matteo Renzi. Che ha parlato solo lui, e deciso, e imposto che nessuno potesse replicare o avanzare qualche domanda. In puro stile “democratico”…

Insomma: non so cosa serva a molti per capire l’andazzo. E’ un andazzo oligarchico, sempre più autoritario. E toglietevi dalla testa che i governi, a livello mondiale, facciano decidere ai popoli. Abbiamo solo posto una croce su una scheda referendaria, su cui era scritta – con una sintesi estrema – la condanna a morte della Democrazia.

E’ stato uno degli ultimi atti scenici in favore del popolo non più sovrano. E ora, togliamoci dai coglioni, noi e la nostra fissazione di proteggere la Democrazia. Una democrazia scritta ma mai attuata.

Auguri a tutti. Ma non per Natale...

 




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