martedì 2 novembre 2021 - YouTrend

G20: cosa pensano gli italiani? Sondaggio YouTrend

Ecco qual è la percezione che gli italiani – e i giovani italiani – hanno del summit di Roma del 30 e del 31 ottobre.

di Alessio Vernetti

Il 30 e il 31 ottobre Roma ospita il G20. Nell’ambito del progetto G20 Global Games della Compagnia di San Paolo, YouTrend ha condotto un sondaggio per capire qual è il livello di conoscenza e la percezione che gli italiani hanno di questo summit così importante.
Dal sondaggio emerge che meno di un italiano su cinque sa che cos’è il G20 e più di due cinque non sono a conoscenza del fatto che l’Italia ricopra in questo momento la presidenza di turno del G20 (e il dato sale a uno su due tra i giovani nella fascia 18-34 anni).
Nonostante questo, il 69% degli intervistati (ma si sale al 76% tra i giovani) pensa che l’impatto delle decisioni prese al G20 sulle economie degli stati membri sarà forte o molto forte.
La maggioranza degli italiani – e dei giovani italiani – pensa inoltre che sia importante che i principali paesi del mondo si incontrino in occasioni come il G20 per trovare soluzioni comuni alle sfide del nostro tempo, e ritiene altresì che la presidenza del G20 sia un ruolo di prestigio per l’Italia, dimostrando l’autorevolezza del nostro Paese nel panorama internazionale.


Per quanto riguarda i temi più sentiti e percepiti come prioritari per il summit, quasi due italiani su cinque indicano l’ambiente, il clima e l’energia, su cui al G20 sarà peraltro data grande attenzione.
Infine, tra i 29 partecipanti al G20 ci saranno 27 uomini e 2 donne. Secondo la maggioranza relativa del campione, se le donne partecipanti fossero circa la metà, gli accordi stretti potrebbero essere più rispettosi anche degli interessi dei paesi che non prendono parte al G20.

 

Nota metodologica: il sondaggio YouTrend è stato svolto tra il 21 e il 25 ottobre con metodologia CAWI su un campione di 1003 intervistati rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, indagato per quote di genere ed età e stratificato per ripartizione ISTAT di residenza e titolo di studio. Il margine d’errore è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%.




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