martedì 25 maggio 2021 - Antonio Mazzeo

Fregata italiana in Egitto per i giochi di guerra di Al-Sisi

Non conosce limiti il cinismo e l’ipocrisia delle autorità politiche di governo e delle forze armate italiane. Mentre si invoca verità e giustizia sull’efferato omicidio del ricercatore Giulio Regeni e si assicura l’opinione pubblica di aver “congelato” la cooperazione militare con l’Egitto del dittatore-generale al-Sisi, la Marina da guerra italiana non trova di meglio che inviare ad Alessandria d’Egitto uno dei suoi “gioielli”, la fregata missilistica “Carlo Margottini” per condurre un’esercitazione a fuoco con un’unità della Marina egiziana fresca di consegna da parte di Fincantieri S.p.A..

Secondo quanto pubblicato giovedì 20 maggio da Arabnews, le fregata egiziana “Al-Galala” e la “Carlo Margottini” hanno preso parte congiuntamente ad un’esercitazione “dopo la loro visita al porto di Alessandria”. Citando una nota emessa dal Ministero della difesa del Cairo, si spiega che l’addestramento “ha incluso un differente numero di attività, compreso il modo per affrontare ostilità atipiche durante la partenza da un porto”. “Le due unità – prosegue la nota – hanno affrontato un rapido avvicinamento con lanci di trappole esplosive e hanno effettuato un’operazione d’intercettazione marittima su una nave sospetta. Esse hanno svolto inoltre diverse attività di navigazione che hanno evidenziato l’abilità del rispettivo personale di bordo nello svolgere i compiti con accuratezza ed efficienza”.

L’addestramento nelle acque di Alessandria d’Egitto ha rappresentato la prima vera uscita operativa della fregata “Al-Galala”, la quale è stata “equipaggiata con i più moderni sistemi da combattimento globale e tecnologici”. L’unità della classe Fremm era stata consegnata alla Marina militare egiziana a fine dicembre 2020 dalla holding industriale-militare Fincantieri dopo il restyling nel cantiere di Muggiano-La Spezia. Ad aprile una seconda nave da guerra della stessa classe (“ENS Bernees”) è stata consegnata da Fincantieri al regime di Al-Sisi. Ad esse potrebbero aggiungersi presto altre quattro Fremm e venti corvette/pattugliatori classe “Falaj”.

Come riporta Analisi Difesa, le due Fregate consegnate all’Egitto hanno un dislocamento a pieno carico di circa 6.500 tonnellate, una lunghezza di circa 144 metri e possono raggiungere una velocità di 27 nodi con un’autonomia di crociera massima di 6.800 miglia. Le Fremm sono in configurazione multiruolo e sono armate con un cannone Leonardo da 127/64 mm, un cannone Super Rapido da 76/62 mm e due cannoni da 25 mm oltre al sistema missilistico superficie-aria MBDA SAAM-ESD in grado di lanciare missili terra-aria della famiglia Aster.

In una nota dell’ufficio stampa della Presidenza della repubblica egiziana si spiega che “queste due fregate assicurano nuove capacità d’intervento alla Marina militare egiziana, consentendo di difendere le frontiere marittime e le linee di navigazione e di proteggere le forze di terra durante la difesa e/o le operazioni d’attacco nelle coste, difendendo altresì le fonti naturali dello stato nel Mediterraneo e nel Mar Rosso”. E ancora: “le due nuove fregate rappresentano la forza di deterrenza nazionale per mantenere la pace, assicurare la libertà di navigazione e supportare la sicurezza del Canale di Suez alla luce delle ostilità e delle sfide che affliggono la regione“.

Dal 16 sino al 28 maggio, nelle acque del Canale di Sicilia, unità da guerra di Italia ed Egitto sono impegnate congiuntamente ad altri 11 paesi nell’esercitazione internazionale Phoenix Express 2021, sotto la direzione di US Africom, il comando per le operazioni delle forze armate USA nel continente africano, e del comando delle forze navali Usa in Europa e Africa di stanza a Napoli. “Quest’esercitazione fa parte dell’impegno di rafforzamento delle relazioni militari e della cooperazione tra le forze armate egiziane e i suoi alleati”, spiega lo Stato maggiore del generale Al-Sisi. A Phoenix Express, oltre a USA, Italia ed Egitto, partecipano navi e aerei militari di Tunisia, Algeria, Belgio, Francia, Grecia, Libia, Malta, Mauritania, Marocco e Spagna.
Foto Fb Marina Militare



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