venerdì 31 marzo 2017 - Ercole Marchi

Francesco Totti: 24 anni in Serie A. Le tappe della carriera

“Francesco Totti ha debuttato con la Roma in questo giorno nel 1993!”. Questo è il testo del tweet comparso lo scorso 28 marzo, sul profilo della Champions League. “Ad oggi il Gladiatore è il marcatore più anziano nella Uefa Champions League”. Infatti Totti, all’età di 38 anni e 59 giorni, realizzò un gol contro il CSKA Mosca il 25 novembre 2014.

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FRANCESCO TOTTI

Poco dopo ha fatto seguito il tweet del capitano giallorosso, con tanto di foto di quella stagione lì, la 1992/93: “L’esordio in Serie A… Ero proprio un ragazzetto sbarbato! Grazie mille per il vostro affetto". Ripercorriamo le tappe salienti della carriera di Francesco Totti.
Er Pupone è nato a Roma il 27 settembre 1976 e cresciuto nel quartiere di Porta Metronia; è il calciatore italiano in attività più longevo.
Francesco Totti, come tutte le giovanili della Roma, muove i suoi primi passi sul campo del Tre Fontane per poi passare a Trigoria. Conosce Dino Viola, storico presidente della Roma dello Scudetto del 1983. Nello stesso periodo gioca con tutte le selezioni giovanili della Nazionale Italiana e nel 1990 viene premiato come miglior giocatore per l’Under 14 italiana.

Dopo tre anni di settore giovanile alla Roma, nella stagione 1992-1993 Totti entra nel giro della prima squadra grazie a Vujadin Boškov, che lo fa esordire in Serie A a 16 anni il 28 marzo 1993, nei minuti finali della partita Brescia-Roma (0-2). Mihajlovic rivolgendosi al tecnico Boskov disse: “Mister, fa entrare il ragazzino”. Entra in campo all’87’ al posto di Ruggiero Rizzitelli.
Nell’estate del 1993 a Trigoria arriva Carletto Mazzone, uomo che lancerà definitivamente Francesco Totti sul grande palcoscenico del calcio che conta e che per lui resterà sempre un punto di riferimento importante, un secondo padre a cui chiedere consiglio nei momenti difficili.
“Come te chiami ragazzì?”
“Mister mi chiamo Francesco…”
“Ciao Francesco, fino a sabato stai con noi. Ma mi hanno detto che vai in motorino, lascialo sta ‘sto motorino che non sia mai te piji la bronchite e me saltano i piani…”

Il debutto assoluto da titolare avviene il 16 dicembre 1993 in Coppa Italia, partita in cui la Roma vince, con Carletto Mazzone in panchina. L’esordio da titolare in campionato avviene invece il 27 febbraio 1994. Il primo gol arriva il 4 settembre 1994, all’Olimpico contro il Foggia. Mazzone lo schiera titolare e lui, al 30’, sblocca il risultato. Ricorda “er pupone” «Era la prima gara del torneo. Mio zio mi promise una mountain bike, la desideravo e forse l’avrei potuta comprare senza aspettare la rete. Ma ho rincorso quel gol pensando alla bicicletta».

Da quel momento il rapporto fra Totti e la prima squadra andrà sempre in crescendo, anche se nel frattempo continua l’esperienza anche nelle giovanili azzurre. Anche in Nazionale le soddisfazioni non mancano: fin dall’Under 15 di Corradini passando per le rappresentative allenate da Sergio Vatta, Francesco trova il modo di mettersi in luce, toccando in seguito l’apice della sua carriera in azzurro con la conquista del titolo europeo Under 21 con Cesare Maldini, battendo in finale la Spagna ai calci di rigore (31 maggio 1996).

Il 18 febbraio 1996, Francesco Totti riceve la prima convocazione nella nazionale maggiore. E’ una chiamata in azzurro non coincidente con una partita, ma con uno stage di tre giorni (dal 19 al 21 febbraio) alla Borghesiana, voluto dal commissario tecnico dell’epoca, Arrigo Sacchi.
Totti il 31 ottobre 1998 riceve dal brasiliano Aldair la fascia di Capitano, in un Roma-Udinese 4-0 con due gol fantastici del neo leader.

Il 19 giugno 2005 sposa la bellissima showgirl Ilary Blasi con cui ha avuto tre figli: Cristian (nato nel 2005) già ottimo giocatore delle giovanili della Roma (ha giocato anche con Maradona nel prepartita dell’ultima “Partita del Cuore” all’Olimpico), Chanel (2007) e Isabel (2016).
Dopo un infortunio che sembrava doverlo tenere a lungo lontano dai campi, Francesco compie un recupero straordinario in vista dei mondiali di Germania 2006; sebbene non brillerà il suo apporto sarà di fondamentale importanza per la storica conquista della coppa del mondo.

Considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio italiano, nel corso della sua carriera professionistica ha sempre militato nella Roma, squadra della quale è capitano dal 1998. Per la squadra della Capitale è il miglior realizzatore di tutti i tempi e il calciatore con più presenze, sia per quanto riguarda il campionato sia per le coppe europee. È al secondo posto della classifica dei marcatori della Serie A, ed è uno degli 8 calciatori italiani ad aver realizzato almeno 300 reti a livello professionistico, sempre tra i professionisti, è il giocatore italiano che ha segnato più gol con la stessa squadra.

È stato premiato per 5 volte (record assoluto) come migliore calciatore italiano agli Oscar del calcio AIC; al suo attivo anche due premi come miglior calciatore assoluto. Nel 2004 è stato incluso nella FIFA 100, lista dei 125 più grandi giocatori viventi selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni per il centenario della federazione. Nel 2010 ha inoltre vinto l’ottava edizione del Golden Foot.Nel 2012, in una ricerca della IFFHS, Totti è risultato il calciatore più popolare d’Europa.
Nell’ottobre 2015 l’Atac, la società di trasporti della Capitale, ha messo la sua immagine su mezzo milioni di biglietti, in edizione limitata (prima di lui era stato fatto solo per i papi Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII e Francesco).
Ha collezionato anche prestigiose onorificenze: il 12 luglio 2000 Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana, il 23 ottobre 2006 Collare d’oro al Merito Sportivo, il 12 dicembre 2006 Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Di lui Pele’ ha detto: “Totti è uno dei più grandi artisti del calcio moderno”.

Carletto Mazzone: “Gioca ancora bene. Sono felicissimo per lui. Non è un miracolo. E’ un professionista serio, ed un ragazzo orgoglioso. La tecnica non gli manca. Si allena sempre con entusiasmo. Lui è avvantaggiato dalla natura. E’ un esempio per tutti”.

Di seguito il testo della lettera che “Er Magara” Mazzone ha scritto a Totti il giorno del suo 40esimo compleanno:
“Mi ricordo la prima volta, quella che difficilmente ti rimane impressa quando passi la vita intorno ad un campo di calcio seduto su una panchina. Ogni tanto pensi ti arriva la folgorazione, istantanea ed istintiva. Io ce l’ho avuta con te, France’, un impatto devastante che ti cattura. In giro erano tutti interessati ad altri calciatori. Fortissimi per carità, ma senza quella scintilla di classe che ti rendeva diverso da tutti gli altri. Invece ammiravo con attenzione soltanto te: un ragazzino dal valore straordinario che ancora non conoscevano bene, lontano dalla luce dei riflettori. Ho pensato tra me e me: ho l’impressione che questo sia veramente bravo. Adesso posso tranquillamente dirti che sei il miglior calciatore italiano di sempre e la vita mi ha regalato la fortuna e il privilegio di allenarti, di crescerti, di seguire l’inizio di una carriera che già sapevo sarebbe stata straordinaria. Ricordo quel giorno in cui mi chiamò il presidente Sensi. «Carlo, mi consigliano di prendere Litmanen, che faccio?». Gli risposi: perche buttare i soldi, abbiamo il ragazzino.
«Chi? ». Totti. Mi diede retta. L’anno dopo, quando alla R-ma c’ era Carlos Bianchi, seppi che stavano per cedere Totti alla Sampdoria. Io ero a Cagliari. Chiamai Sensi e gli dissi, “Lo porto a Cagliari, fa esperienza e poi torna a Trigoria” . II giorno dopo la Roma doveva giocare un’amichevole con l’Ajax. Totti fece il fenomeno e Sensi decise di tenerlo.
Ma voi lo sapete chi è Totti? Nella mia vita calcistica ho avuto modo l’opportunità di condividere le qualità di campioni straordinari come Pirlo, Baggio, Antognoni, Giannini, Francescoli, ma nessuno ha dimostrato che potrà mai raggiungerti. Perché nella vita ogni tanto compare un ostacolo, quello che hai sempre combattuto con determinazione nei momenti più complicati. Io ormai sono in pensione e non posso e voglio dare dei giudizi sulla vita quotidiana di Trigoria o su quello che accade all’interno dello spogliatoio. Non sarebbe giusto farlo. Per questi primi quarant’anni ci ha deliziato e sono sicuro che continuerai a farlo, con la tua straordinaria qualità fatta di sincerità e bontà. A quelli come noi il calcio ci entra dentro e non riuscirai mai a mandarlo via. E per te non è ancora arrivato il momento neanche di pensarci. Tanti auguri.”

Infine l’essenza del Totti-pensiero: «Gioco nella Roma, so’ de Roma, che vojo de più».




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