venerdì 20 novembre 2020 - Slow Revolution

Firenze e Torino tra le città più "green"

AMBIENTE Rapporto “A List” 2020 –

Ci sono Firenze e Torino nella “A List” 2020, la lista del CDP delle città del mondo più attive nel ridurre le emissioni di gas serra e nelle politiche di resilienza agli impatti di cambiamento climatico. Un elenco, quello stilato dall’organizzazione no profit impegnata nella rendicontazione ambientale di aziende e città, comprendente 88 città del mondo, delle quali 34 in Europa dove vivono circa il 6% della popolazione del Vecchio Continente. 

Un risultato, quello europeo, che segna un miglioramento rispetto al passato, in particolare rispetto al 2015, anno nel quale è stato siglato l’Accordo di Parigi che pone l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro i 2° C rispetto all’era preindustriale. Ricordiamo che l’Accordo prevede di dimezzare il rilascio globale di gas serra entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica (le emissioni di gas serra sono pari alla capacità di assorbimento della Terra) nel 2050. A confermare i miglioramenti sono il maggiore tasso di risposte (52%), quindi di trasparenza, ottenuto dalle amministrazioni interpellate e, soprattutto, la variazione 2015-2020 di alcuni parametri delle 34 località presenti nella “A List”. L’intento di ridurre i gas serra è passata dal 60 al 100%, quello di raggiungere la neutralità climatica dal 9 al 42% e quello di agire per la resilienza ai cambiamenti climatici dal 21 al 100%. Una tendenza che, secondo gli estensori del Rapporto, dovrebbe migliorare con l’approvazione del Parlamento dell’Unione europea di portare al 60% l’obiettivo di riduzione dei gas serra da raggiungere entro il 2030. Da segnalare che il paese con più città nella “A List” di CDP è la Danimarca (6) seguita da Svezia (5), Finlandia (4), Spagna e Portogallo (ciascuna 3). Da notare che l’Europa è il continente più virtuoso davanti al Nord America (31 città), all’America Latina (8), al Sudest asiatico e Oceania (8), all’Asia dell’Est (6) e all’Africa (1). L’elenco completo delle città è consultabile qui.

Firenze punta sulla mobilità elettrica

Il capoluogo toscano, vulnerabile per ondate di calore, inondazioni fluviali, precipitazioni estreme, si distingue per il progetto per ridurre le emissioni dei trasporti che rappresenterebbero il 34,5% del totale dei gas serra rilasciati in città. Un obiettivo perseguito puntando sulla mobilità elettrica grazie a una capillare rete di ricarica (più di 370 “prese”, comprese alcune Fast), a una flotta di autobus elettrici e ibridi, a 100 nuovi taxi a batterie e a servizi di car sharing a zero emissioni con 220 veicoli. A questi si aggiungono le 80 auto e le 50 bici con la “scossa” dell’amministrazione comunale, nonché gli scooter elettrici attivi nella consegna dei prodotti. Sul fronte del trasporto pubblico, è stato rinnovato il 55% degli autobus in 5 anni (entro il 2030 si prevede di arrivare al 100%) e inaugurate nuove linee tranviarie. In programma anche la realizzazione di un sistema di “bus rapid transit” per collegare centro e periferie con mezzi a batterie. Plausi degli studiosi arrivano pure per il sistema di illuminazione pubblica a Led, per il “piano urbano verde” che prevede la piantumazione di 15.000 alberi e lo sviluppo dell’agricoltura urbana e per i progetti di teleriscaldamento con solare termico e accumulo termico stagionale per contenere gli impatti di due edifici residenziali di edilizia sociale.

Torino, meno fossili più resilienza

A premiare Torino sono la decisione di ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 40% entro il 2030 e l’impegno nella riduzione della dipendenza dai combustibili fossili grazie al piano che dal 2008 prevede l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili per la fornitura di “corrente” agli edifici del Comune (uffici, scuole, impianti sportivi) e alle rete di illuminazione pubblica e semaforica. Stessa politica verso i consumi “verdi” è stata adottata dall’azienda di trasporto pubblico GTT, mentre in ambito di mobilità urbana è stato elogiato il “Cycle Mobility Plan” (Biciplan) che punta a innalzare gli spostamenti in bicicletta da 3% del 2008 al 15% del 2020 grazie al completamento della rete ciclabile di oltre 200 km e in continua crescita. Apprezzati dagli studiosi dell’ente indipendente anche gli impegni dell’amministrazione torinese in materia di resilienza climatica, come la realizzazione di un sistema di allarme per informare la cittadinanza sul pericolo di inondazioni e il rafforzamento delle aree verdi lungo i fiumi per contenere i danni in caso di precipitazioni intense. Un obiettivo, quest’ultimo, perseguito con la piantumazione di alberi (38.114 tra il 2011 e il 2015) lungo gli argini e in altre aree del capoluogo. Altre iniziative resilienti sono l’individuazione dei quartieri più soggetti a subire le conseguenze del surriscaldamento, le campagne di sensibilizzazione per difendersi dalle ondate di calore e il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture cittadine.

Per approfondire: https://www.cdp.net/




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