Fiat, una commissione d’inchiesta sulle violazioni sindacali

Prima della disdetta di tutti gli accordi sindacali da parte della Fiat, presupposto per l’estensione dell’accordo di Pomigliano a tutti gli stabilimenti, Maurizio Landini, segretario della Fiom-Cgil, aveva rilasciato alcune dichiarazioni circa il comportamento antisindacale della Fiat: “Stiamo raccogliendo in un dossier ciò che sta accadendo nel gruppo Fiat perché vogliamo presentare un libro bianco arrivando anche in Parlamento e chiedere una commissione parlamentare che ci ascolti perchè ciò che sta accadendo è un tragico ritorno agli anni ‘50 peggiorato dal fatto che si esce anche dai contratti e dalle leggi del nostro paese”. Lo stesso leader della Fiom che a margine dell'assemblea regionale dei delegati dei metalmeccanici della Cgil osserva: “A Pomigliano, per esempio se hai la tessera Fiom non ti assumono, mentre lavoratori che erano in distacco in altri stabilimenti in giro per l'Italia, dopo che hanno partecipato a manifestazioni e scioperi della Fiom si sono trovati improvvisamente in cassa integrazione”.
“Quello che sta avvenendo è una logica autoritaria, estremistica da parte della Fiat che sta negando le libertà sindacali che invece nel paese sono garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori. Riteniamo pertanto che - prosegue Landini - in un momento in cui tutto il paese si parla di coesione nazionale bisognerebbe rendere evidente che anche la Fiat deve assumersi le proprie responsabilità rispettando le leggi del paese e la volontà dei lavoratori. Mentre siamo di fronte ad una serie di violazioni che mascherano l'assenza di un piano industriale e confermano che anzichè investire e produrre in Italia Fiat sembra avere altre intenzioni e altre volontà che noi non siamo disponibili ad accettare”.
“In questa logica troviamo gravissimo se dal primo gennaio in tutto il gruppo Fiat verrà esteso l'accordo di Pomigliano - ha proseguito Landini - perchè saremmo di fronte all'applicazione per la prima volta nel paese dell'articolo 8 e sarebbe anche grave se le altre organizzazioni firmassero questo accordo perchè significherebbe che la Fiat con un accordo sindacale decide che la Fiom, i suoi iscritti, i suoi delegati nelle sue fabbriche non li fa più esistere. Siamo di fronte - ha concluso Landini - ad una attacco alle libertà sindacali ed è bene ribadire che Fiom e Cgil non firmeranno mai accordi, anche dove hanno la maggioranza, che escludano altri sindacati”.