lunedì 8 luglio 2019 - Françoise Beck

Femminismo, tra stereotipi e discriminazione: conclusione interessante

Ultima parte della guida alla sopravvivenza in ambito sessista pubblicata dal Consiglio delle Donne francofone del Belgio, CFFB; tratta dell'attuale uguaglianza. Sarebbe acquistata ed il femminismo dunque non avrebbe più senso. Vediamo ...

Il mito tende a legittimare la banalizzazione delle disuguaglianze sessiste, ad intrattenere la confusione tra i diritti ed i fatti, a colpevolizzare coloro che conoscono situazioni di oppressione, a negare l'importanza di determinanti sociali nelle scelte individuale, a sostenere la confusione tra libertà e potere di azione, ...

Gli stereotipi sostengono che il femminismo non sarebbero più utile, ci sarebbero abbastanza leggi per le donne, che le donne vorebbero essere superiori agli uomini, che le femministe indovinerebbero del male dappertutto, che le donne dovrebbero discuttere meglio il loro stipendio, ...

Bisogna decostruire il mito. L'uguaglianza è un diritto fondamentale da non confondere con l'identità e le differenze. Si può solo guardare la Dichiarazione universale del 1948. Eppure esistono l'uguaglianza civica (leggi), sociale. Parlare di uguaglianza e di giustizia sociale porta ad interrogarsi sulla nozione di libertà individuale e di liberalismo, dottrina politica, nata nel secolo XVIII, girata verso la libertà politica, religiosa o economica, difesa tra altri da John Locke. Attualemente, il liberalismo difende la democrazia politica e le libertà individuale, in opposizione ad il totalitarismo, in economia, la libertà di libera impresa e la libertà di mercato.

Cosa dicono i studi quantitativi e qualitativi sulle discriminazioni delle donne? Primo c'è un'uguaglianza formale (diritti) ed un'uguaglianza reale (de facto). Si verifica che le disuguaglianze persistono nella povertà, i diritti riproduttivi e sessuali, l'accesso all'educazione, alla salute, al lavoro, al potere decisionale, ... Anzi, la situazione delle donne sembra degradarsi. C'è un regresso (mondiale) nel rispetto dei diritti delle donne. Per le Nazioni Uniti, questa situazione è il risultato di una mancanza di volontà politica. Accanto i progressi legislativi, tanti Stati non riescono a fare applicare le leggi. O vanno indietro, sottomessi alle pressioni popolari o religiosi. Per esempio, in Egitto, l'escissione è proibita, ma 80% delle donne la subiscono. Le leggi sull'aborto sono le prime ad essere modificate verso il miglioramento o il peggioramento.

Sul piano economico, 70% delle personne con meno di un dollaro al giorno sono delle donne, l'accesso alla cultura è più difficile per le donne.

L'idea di un'uguaglianza acquistata viene da diversi correnti essenzialisti. Ci partecipano libri come "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere" di John Gray. Si attribuisce la responsabilità delle disuguaglianze all'individuo piuttosto che all'organizzazione sociale e colletiva.

Grazie a Sylvie Lausberg, Presidente.

Françoise Beck

Foto: pixabay




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