mercoledì 27 luglio 2022 - Giovanni Greto

Fano Jazz by the Sea 2022 (22-31 luglio)

Trent’anni dedicati al Jazz fra tradizioni e spinte innovative

 

Secondo le parole del Direttore artistico Adriano Pedini, quest’anno il Festival “ ha rivolto lo sguardo verso ciò che si muove sulla scena artistica del Jazz britannico, con il suo voler essere una musica aperta e globale. Assisteremo, quindi, a una multicolore British Invasion, capace di parlare direttamente e indirettamente della società di oggi, non solo d’oltre Manica”.

L’anteprima, nell’arco di Augusto, ha visto protagonista venerdì il trombonista statunitense Fred Wesley (1944), già Direttore musicale e arrangiatore dei Jbs, il gruppo che ha accompagnato il leggendario “Mr.Dynamite” James Brown (1933-2006). A Fano il musicista ha guidato un settetto di fiati, chitarre, tastiere e batteria, sull’onda del Funk più ballabile.

A seguire, il duo finlandese composto da Aki Himanen (tromba e elettronica) e Aleksi Kinnunen (batteria e elettronica), ha cercato di fondere il Jazz scandinavo con i ritmi pulsanti della club culture con forti influenze ritmiche africane.

Tra i 43 concerti in 10 giorni, principalmente nella splendida Rocca malatestana, di cui solo 8 a pagamento, sabato la cantante Noa ha festeggiato il trentesimo tour Italiano, affiancata oltre che dal fedele chitarrista Gil Dor, da Ruslan Sirota al pianoforte e Omri Abramov, al basso e sassofono.

Domenica sera è atteso il quartetto Sons of Kemet del sassofonista Shabaka Hutchings : un mix di contaminazione e ribellione tra Jazz, Rock psichedelico, elettronica e Funk. Il gruppo ha annunciato lo scioglimento al termine del tour europeo estivo.

Lunedì 25 sarà la volta del trio di Louis Cole, cantautore e multistrumentista americano, celebrato come uno dei batteristi più futuristici e funk. Ospite speciale la vocalista Genevieve Artadi, che assieme a Cole costituisce il duo Knower.

Martedì, il quartetto della giovane sassofonista Nubya Garcia (1991), londinese di nascita, ma di origini afro-caraibiche.

Mercoledì arriva il prodigioso pianista azero Isfar Sarabski (1989), inventore di un inebriante mix fra Jazz e Mugham, ovvero uno dei tipi di musica tradizionale dell’Azerbaigian.

La sera seguente, orecchi attenti per il chitarrista norvegese Eivind Aarset, originalissimo esploratore della sei corde e dei suoni elettronici.

Il 29 arriva il GoGo Penguin, un trio di Manchester, composto da Chris Illingworth (piano), Nick Blacka (contrabbasso), Jon Scott (batteria). Mescola elettronica, Hip Hop, musica classica, Rock e Jazz.

Sabato 30, spazio al Neue Grafik Ensemble. Guidato dal produttore, tastierista e dj Neue Grafik con base a Londra, l’ensemble mescola jazz, House e Hip Hop.

Il Festival, come da consuetudine, si conclude al Parco Golena del Furlo di Acqualagna per passare il testimone alla rassegna Terre Sonore, che si svolgerà fino a fine agosto, coinvolgendo 15 comuni della provincia di Pesaro Urbino. Protagonista la vocalist e suonatroce di Kora, originaria del Gambia, Sonia Jobarteh, che proviene da una famiglia di Griot. E’ la prima donna a suonare professionalmente la Kora, l’arpa a liuto a 21 corde, simbolo dell’Africa Occidentale. Col suo quartetto mescola Blues a e Afropop, intenzionata a preservare e innovare un immenso patrimonio.

 

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