giovedì 3 ottobre 2019 - antonino

Evasione fiscale: un ostacolo più grande del debito pubblico

Il sistema politico italiano è ormai dal 1994 traghettato verso la 2^ repubblica e questo ha portato novità e nuove strategie di alleanze nei partiti e coalizioni politiche dovute al sistema elettorale (prevalentemente) maggioritario ma anche a frequenti e cambi repentini di casacca funzionali ai passaggi da uno schieramento all’altro, derivazione logica del voto fluttuante e della fine delle ideologie prodotta dalla cessazione della guerra fredda e del bipolarismo est-ovest.

Quello che in realtà da diversi anni sta cambiando il ns. Paese e che è il maggior elemento di novità non è il cambio di appartenenza da un partito/movimento ad un altro (il trasformismo era presente in realtà già verso la fine del 1800 ..) ma il voto trasversale. I rappresentanti politici italiani, già da alcuni anni pur avendo la consapevolezza della sua esistenza, sanno che esso non è però sempre così facile da intercettare per raccoglierne i consensi. 

In effetti, per riuscire (non esistendo più l’asse delle scelte politiche destra-sinistra) a fare incetta dei voti, i partiti/movimenti che si collocano al centro di quell’asse politico, opteranno per un maggioritario (doppio turno come per l’elezione dei sindaci) che è il più funzionale ad ottenere e massimizzare il consenso elettorale tale da condizionare qualsiasi maggioranza. Ma oggi se un sistema maggioritario (doppio turno come quello dei sindaci nelle città con più di 15.000 abitanti ) può favorire (e sempre che nel frattempo non venga modificato), partiti di centro (cosiddetti anti-sistema), bisogna considerare che alcuni degli elementi (ahimè) di continuità del nostro Paese come il debito pubblico e l’evasione fiscale (prodotti sì dai politici ma anche dal popolo italiano..) possono complicare ancor più le aspettative dei cittadini elettori e dei politici alla prima elezione o già eletti (in cerca di conferme) e quindi forse la strategia di collocarsi al “centro “ per massimizzare i consensi (nei sistemi maggioritari soprattutto a doppio turno le parti politiche collocate alle estreme votano sempre al centro) può venirne inficiata.

 Infatti, se analizziamo queste problematiche perenni come il debito e l’evasione (che sono sempre presenti nel nostro Paese) anche se negli anni si eclissano e riappaiono in superficie come un fiume carsico, sul primo problema ci sono sempre diverse possibilità a cui ricorrere per coprire i fabbisogni dei bilanci, ossia spending review, oppure spese in deficit (compatibilmente con standard europeo fiscal compact) o un misto di entrambe ecc. e a seconda di quale strategia si sceglie si incorrerà nel togliere più risorse a classi alte, basse o al ceto medio, ma per un partito che si considera moderato, di centro (come prospettato in questa ipotesi), la cui politica sarà rivolta quindi a favorire programmi di sviluppo di piccole e medie imprese, aiutare la classe media (assottigliatasi sempre più negli ultimi anni post-crisi..) e assecondare le esigenze della famiglia, sarà sempre più complicato soddisfare queste esigenze, perché non possiamo dimenticare i nostri vincoli europei che ci ricordano i parametri da rispettare e le eventuali procedure di infrazione.

Quando negli anni 50 60 70 c’era un solo grande partito di centro che dominava e aggregava intorno a sè vari partitini, era più semplice programmare politiche che non scontentavano troppo i ricchi ma neanche i poveri poiché non essendoci vincoli sul ns. debito si continuava a “mungere” soldi dalla macchina statale, poi dopo che avvenne il divorzio nel 1981 fra Banca d’Italia e Tesoro, non si è più stati in grado di controllarlo con tutti gli effetti che sappiamo come l’aumento degli interessi sui vari deficit accumulatisi. 

L’evasione fiscale rappresenta invece un ostacolo ancor più grande del debito pubblico per un partito (o coalizione) che vuole ottenere consensi sia a livello di classi sia in senso geografico poiché chi vuole far emergere il nero, dovrà scontentare non solo tanti piccoli imprenditori e ceti medio-alti ma a livello geografico si rischia di perdere un bacino elettorale molto grande (ahimè) di evasori soprattutto al sud (ma anche al centro e al nord) e anche questo problema in passato non è mai stato affrontato perché lo si voleva (e poteva) ignorare per convenienze politiche ma oggi non si potrà più fare proprio perché è collegato al primo problema del debito pubblico, in ragione del quale non puoi forzare troppo i parametri deficit-pil per reperire risorse e quindi sulla lotta all’evasione occorrerà dimostrare più coraggio e trasparenza nel vendersi agli elettori.  

Antonino Lo Giudice

Foto: Pixabay




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