giovedì 4 agosto 2016 - Paolo Giardina

Evasione | Il cielo è tutto in una stanza

Allora, ci sono quelli che con l’evasione si “arricchiscono”, quelli che ci “campano”, e quelli che dicono di “camparci” ma in realtà si “arricchiscono”. Fuori da quella stanza non rimane nessuno, esiste solo una questione terminologica a fare la differenza. Chi non evade, elude, chi non elude…

Vale per tutti? No. Certo che no.

Gino Paoli, l’immenso cantautore italiano, si avvia verso l’assoluzione. Era accusato di evasione fiscale, ma il reato risale al 2008. Prescritto.

Non so perché, ma ogni volta che qualcuno viene assolto, mi sorride il cuore.

Ora, Gino Paoli, negli anni prescritti, cantava alle “Feste dell’Unità” in nero. Le feste della sinistra-sinistra ed un uomo di sinistra-sinistra, quelli della “questione morale di sinistra” facevano affari senza pagare le tasse.

Ecco, non parliamo degli evasori seriali berlusconiani e manco di quelli renziani, ma proprio dei moralisti della sinistra.

Allora, ci sono quelli che con l’evasione si “arricchiscono”, quelli che ci “campano”, e quelli che dicono di “camparci” ma in realtà si “arricchiscono”.

Fuori da quella stanza non rimane nessuno, esiste solo una questione terminologica a fare la differenza. Chi non evade, elude, chi non elude…

Vale per tutti? No. Certo che no.

Però, continuare ad alzare la manina per dire “la marmellata non l’ho presa io”, è soltanto la continuazione di quel gioco.

C’è un problema culturale della società, che prescinde dai singoli, e che prima o poi dobbiamo affrontare seriamente.

Non è un’esclusiva della “politica”, appartiene a noi cittadini, riguarda la vita di tutti i giorni, i rapporti tra noi e gli altri.

Suona un’armonica: mi sembra un organo che vibra per te e per me su nell’immensità del cielo. Per te, per me: nel cielo, nel cielo”.




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