lunedì 11 giugno 2012 - Fernando Bassoli

Euro2012: Di Natale arma letale nell’Italia che non ti aspetti

Non era facile. Fermare questa Spagna corazzata volitiva e martellante non era impresa sportiva da poco, come le stesse quote dei bookmaker (1 a 1,75 – X a 3,60 – 2 a 4,50 per Snai) lasciavano intendere. Ma il risultato, che alla resa dei conti è quello che conta, parla chiaro: l’1-1 ci dice che ha vinto il buon Cesare Prandelli. Col suo 3-5-2 dell’ultim’ora, modulo rischioso contro avversari dai piedi di velluto, è riuscito a creare densità nel traffico davanti all’area di rigore azzurra, partendo dall’unico dato certo: le furie rosse sfruttano poco le fasce laterali, perché amano cercare costantemente l’imbucata centrale dopo una fitta ragnatela di passaggi, secondo uno schema ormai noto e riuscito alla perfezione in occasione della rete del pari siglata da Fabregas. La Spagna gioca benissimo e arriverà fino in fondo alla competizione, ne siamo certi.

LA FORMA DEGLI AZZURRI - Se solo qualche settimana fa ci avessero detto che avremmo bloccato i campioni del mondo con Maggio a destra e Chiellini a sinistra non ci avremmo creduto. E invece l’affollamento di corridori in mediana ha sortito gli effetti sperati, anche se nel finale di partita i nostri hanno sofferto la velocità del neoentrato Fernando Torres, più prima punta del pur valido Fabregas. Come tutte le persone intelligenti, il CT azzurro ha dimostrato di possedere quella elasticità mentale, ma anche quell’esperienza che lo hanno portato a schierare la formazione in funzione delle caratteristiche degli avversari. Il resto lo hanno fatto un monumentale De Rossi centrale difensivo, un Pirlo versione Mondiali di Berlino, un Chiellini attentissimo e un Totò Di Natale (80 goal negli ultimi tre campionati con l'Udinese) che, pur partendo dalla panchina, ha davvero fatto la differenza, portandoci addirittura in vantaggio nella ripresa, quando è entrato in campo in luogo di SuperMario Balotelli, l’eterno incompiuto che ha divorato un goal già fatto.

OMBRE PESANTI SULL’EUROPEO – Le prime partite del torneo si sono rivelate interessanti, ma il meglio deve ancora arrivare. “Tutto molto bello.” avrebbe commentato Bruno Pizzul, con la sua caratteristica voce rassicurante, ma è giusto che si sappia che intorno a un pallone che rotola ci sono ancora tante, troppe cose che non vanno. Nello specifico, il mondo intero chiede risposte per i 30000 randagi arsi vivi nei forni crematori mobili, impiccati, fucilati, avvelenati, mutilati, scuoiati, sepolti vivi, seviziati, sfregiati con l'acido in Ucraina e Polonia per Euro 2012.

Come possiamo fare finta che questa pagina vergognosa del libro dei campionati europei non sia stata scritta? Sarebbe tempo che qualche politico illuminato cominciasse a mettere a fuoco tale questione.




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