giovedì 5 dicembre 2019 - Anna Maria Iozzi

Ettore Bassi a teatro con L’attimo fuggente: “Un onore e una responsabilità interpretare il Professor Keating”

Ha recitato in grandi fiction come “I ragazzi del muretto”, “Carabinieri”, “Un medico in famiglia”, “Nati ieri”, “Chiara e Francesco”, “Giuseppe Moscati – L’amore che guarisce”, “Giovanni Paolo II”, Un posto al sole”, “Rex”, “Boris Giuliano – Un poliziotto a Palermo”, “La porta rossa”. “L’isola di Pietro”. 

Ha vinto dei premi importanti, come quello per il ruolo di San Francesco. Una carriera di successi, tra cinema, tv e teatro. Attualmente, è impegnato a teatro con “L’attimo fuggente”, nel ruolo del Professor Keating, interpretato al cinema dal grande e indimenticabile Robin Williams. In questa intervista, Ettore Bassi ci parla delle sue sensazioni sul personaggio che sta portando in scena con grande successo, ripercorrendo i suoi trascorsi televisivi che l’hanno visto protagonista come attore, conduttore e ballerino, senza dimenticare l’impegno con cui i ragazzi devono intraprendere il percorso artistico e la voglia di interpretare nel futuro un ruolo western, alla Sergio Leone. 

Attualmente, è impegnato a teatro con "L'attimo fuggente". Che effetto le fa portare in scena una pietra miliare del cinema?

“È un effetto di grande responsabilità e di grande emozione, perché è uno spettacolo importante scritto dall’autore del film, Tom Schulman. È un testo autorevole. È una grande responsabilità.”

 

Come sta procedendo la rappresentazione teatrale?

“Benissimo. È un grande successo. Il pubblico risponde con emozione crescente. Alla fine dello spettacolo, esplode con grandi applausi e grande emozione.”

 

Lei interpreta il ruolo del Professor Keating, portato al successo al cinema dal grande e indimenticabile Robin Williams. Che cosa prova nel calarsi nei panni di questo personaggio?

“Fare questo ruolo, che è stato interpretato da Robin Williams, è un grande stimolo e un grande onore. Non posso permettermi di pensare a paragoni e confronti. Cerco di fare il mio, investendo e credendo profondamente nelle parole che questo personaggio dice. Cerco di portare il massimo che posso nell’interpretare questo professore.”

 

La sua carriera è costellata di grandi successi, televisivi e cinematografici, come "I ragazzi del muretto", "Un medico in famiglia", "Carabinieri", "Nati ieri", "Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce", "Chiara e Francesco", "Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo", "La porta rossa", "L'isola di Pietro". Che ricordi ha di queste esperienze?

“Tutte bellissime esperienze che mi hanno aiutato a crescere, a capire meglio che cosa mi piace fare, a misurarmi con me stesso, ad assaggiare l’affetto del pubblico. Sono state fondamentali.”

 

Oltre al ruolo di attore, si è cimentato in quello di conduttore. Le piacerebbe riproporre un'esperienza simile?

“Si, mi piacerebbe, ma sicuramente in termini diversi da quelli con cui l’ho fatto in precedenza, perché, oggi, forse, il varietà che c’è non è interessante. Mi piacerebbe condurre qualche programma di approfondimento.”

 

Ha partecipato, con grande successo, a "Ballando con le stelle". Com'è stato calarsi, per lei, nelle vesti di ballerino?

“È stata un’esperienza molto importante, per me. È stata una grande sfida. Non avevo idea di come sarebbe andata. Per me, la cosa più importante era riuscire a rispettare me stesso, durante il programma. Anche se con enormi sforzi, credo di esserci riuscito. Di questo, sono contento.”

È docente presso la School City Academy di Milano. Che cosa si sente di dire ai ragazzi che vogliono intraprendere questo percorso artistico?

“In realtà, più che docente della School City, ho fatto qualche lezione estemporanea. Non mi definirei docente di quella scuola, non perché voglia prendere le distanze. Non ho questo ruolo. In ogni caso, ai ragazzi che incontro sempre volentieri, mi sento di incoraggiarli, a trovare la forza e la voglia di approfondire il ruolo del loro mestiere. Fare l’attore è un compito importante e di responsabilità, perché si ha la possibilità di trasmettere messaggi e segnali. Attraverso la propria carriera e da come la si intraprende e la si svolge, questi segnali possono arrivare chiari. Devono essere ben inquadrati.”

 

C'è un ruolo che le piacerebbe interpretare in futuro?

“Mi piacerebbe molto fare un western. Uno di quei western all’italiana di un tempo, alla Sergio Leone.”




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