venerdì 22 settembre 2017 - Carmela B.

Etica vegana: ma di cosa parliamo?

Il pezzo sull'etica vegana uscito su The Vision che circola da giorni è, a mio parere, confuso e disonesto. 

1. A un certo punto parleremo di sta spocchia contro i “vegani” che fa sì che un “onnivoro” - come se fosse la norma poi – deve perlomeno ridere quando si parla di veganesimo o quando incontra un vegano? (E il primo commento che mi aspetto è: “E la loro di spocchia, eh?!?”).

2. In un altro momento prenderemo anche il tempo di capire che si nasconde dietro lo spettro del “vegano”, perché sento parlare di “vegani” come da altre parti sento parlare di “anti-vax” o “grillini”. 

3. Nella mia vita è capitato di incontrare il mitico "vegano-integralista-cacacazzo" due volte. E diciamo che per le mie scelte alimentari e per la vita che faccio mi ci trovo a contatto con “sta” gente spesso. Non mangio né carne, né pesce; non compro latticini e uova. Ma ne mangio a l'occasione. E, udite udite, non ho mai comprato la quinoa, ma tant'è. O caffè che non sia fair trade (e questo da quando ho abbastanza soldi per scegliere tra due prodotti al supermercato). Allo stesso tempo ho delle scarpe ai piedi che hanno della pelle. L'incoerenza è diventata un reato.

Però nella mia vita ho incontrato anche pochi fascisti veri, pochi cattolici che considero seri... Ma se il cattolici hanno una chiesa – a cui grazie a dio possono opporre il loro pensiero – e i fascisti avevano un partito, i vegani non hanno il papa verde. E non devono battezzarsi all'acqua di cocco. Va bene semplificare, ma qui stiamo veramente andando a scavare col cucchiaino.

4. Ora, parlando dell'articolo: i "vegani" pare che si nutrano solo di anarcardi, mandorle, quinoa, soia e avocado. Verdure, i vegani che conosco io mangiano delle verdure, i vegani che conosco io cercano di compare direttamente dai produttori, cercano cose che siano sane, cercano cose che siano fatte bene. Attaccare i vegani usando la moda “vegana” - quella che fa che entri in un bar di hipster e ti danno il burger di quinoa con il formaggio di anarcardi - è un po' come quando Berlusconi parlava di “pericolo comunista” riferendosi al Pd.

5. Se la vogliamo mettere su cosa fa più male al mondo e all'uomo aggiungiamo alla lista: banane, caffè, carne, cioccolato, latte? L'uso di plastica? La carta? Tutto ragazzi, tutto. Compreso il pc dal quale sto postando questa cazzata che scrivo. Sono almeno 20 anni che sappiamo che le multinazionali fanno cose orrende nel “sud del mondo”, venti anni fa andavamo in piazza – insieme ai cattolici, insieme ai pacifisti – a dire che le Nike non si devono comprare, che la Nestlé fa schifo. Di etica e consumo si parla da tanto. Non vi pare eccessivo usare la guerra in Messico e il mercato degli avocado insanguinati per attaccare i vegani? I vegani sarebbero responsabili del sistema di importazione dell'avocado e dei cartelli? Serio? La ricerca commissionata dal WWF - citata dall'articolo di The Vision - che dice che «sostituire latte e carne con analoghi alimenti raffinati come il tofu potrebbe aumentare la quantità di terreno arato necessario per soddisfare il fabbisogno alimentare». Ma chi vuole sostituire la carne e il latte con alimenti raffinati come il tofu?. Le statiche che raccontano il rapporto tra produzione di anidride carbonica e allevamenti industriali dove sono? È la guerra dei numeri?

Frasi di questo tipo sono, semplicemente, stupide: «Infine, se la propaganda “etica” funzionasse veramente e smettessimo tutti di consumare prodotti animali, la deforestazione e il surriscaldamento terreste aumenterebbero. Questo perché una vasta quantità di alimenti consumati dai vegani richiede una lunga filiera di lavorazione, dalla coltivazione a migliaia di km ai numerosi processi necessari per trasformare la soia nell’unico alimento più insapore del pollo: il tofu». Questo presuppone che i cosidette “vegani” vogliano trasformare le fabbriche di manzo in fabbriche di tofu; quello che spesso i “vegani” fanno è non utilizzare la filiera di produzione industriale. Quanti mangiano questi prodotti “raffinati”? Ci date le statistiche del giro di affari e del mercato per favore?

«L’unica cosa che possiamo fare, la prossima volta che ci troveremo a mangiare in una hamburgheria artigianale con un amico vegano, è aiutare chi ci sta di fronte a scegliere. Fra il burger di quinoa con guacamole e mayo di mandorle e l’unica scelta etica possibile: il digiuno». No, la scelta esiste: vai a mangiare altrove. 

6. L'assioma “vegano= mangiatore di anarcardi, mandorle, quinoa, soia e avocado” è uguale, per quanto mi riguarda a “negro = basket, pisello grosso, ritmo nel sangue”. Ma di chi stiamo parlando? Mi provi che chi non mangia carne e formaggio mangia più avocado? Mi provi che chi non mangia carne e pesce mangia più quinoa?

7. La statistica sul consumo di soia... ora, va bene usare studi scientifici e linkarli. Bravo, che ci lamentiamo che nessuno li legge mai... Ma che rappresenta? Qual è il campione di quello studio? - io l'ho cercato e non l'ho trovato, ma l'ho letto in fretta eh. La scelta alimentare non è una chiesa, né un'anagrafe. Attenzione a come usiamo i dati, non basta trovarli per renderli sensati. Non basta averli per poterli usare.

Ora, io lo so che in Italia Berlusconi e la Brambilla hanno fatto un partito animalista e cose come queste ti fanno perdere la cognizione del presente; ma i “vegani”, quei cacacazzi, sono persone che si sbattono da tanto prima che tu e la tua costoletta di maiale vi chiedeste che senso ha mangiare biologico. E se le marche industriali che magari compri al supermercato fanno anche la mozzarella bio e se gli hipster si stanno mangiando tutto sto farro quello, purtroppo, lo devi sì al Capitalismo, perché capitalismo si mangia tutto: il Che, il punk, il vegetarianesimo, le mandorle e la quinoa.

 

Qui il pezzo di The Vision. 




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