martedì 1 ottobre - Damiano Mazzotti

Essere decisamente umani

Come possiamo valutare i nostri corpi, i nostri cervelli e i vari tipi di relazione della specie più creativa di questo mondo? Possiamo provare a leggere bene questo libro: "Cosa significa essere umani?" (Vittorio Gallese e Ugo morelli, Raffaello Cortina, 2024, 280 pagine, euro 16).

 

Per capire cosa significa veramente essere umani bisogna riflettere bene su sé stessi, "un compito per molti aspetti più facile e più difficile allo stesso tempo... Quando cerchiamo di conoscerci, infatti, siamo contemporaneamente oggetto e soggetto della conoscenza, e questo non è facile" (p. 17). Ci troviamo davanti a uno specchio e a volte le immagini personali vengono rispecchiate una dietro l'altra.

Tra le varie cose presenti in questo saggio, ricco di contenuti variegati, segnalo questa: "Nel pazzo ci spaventa soprattutto la terribile, assoluta indifferenza che egli dimostra verso di noi. Non c'è nulla di più terrificante per un uomo della totale indifferenza di un altro uomo per lui" (Osip Mandel'stam, p. 219). Davanti a un vero psicopatico le cose sono più complesse.

Comunque, secondo Michele Cometa l'origine della nostra predisposizione a raccontarie storie deriva da tre fattori: "la capacità di integrare idee e concetti appartenenti a domini cognitivi diversi", la capacità di leggere le menti degli altri e "di empatizzare con gli altri" (p. 276). Le relazioni private e pubbliche con gli altri possono privilegiare quasi sempre solo alcune relazioni e situazioni, o possono aprirsi in mondo più naturale con tutti o quasi tutti.

Essere contemporanei è "una questione di coraggio: perché significa essere capaci non solo di tenere fisso lo sguardo nel buio dell'epoca, ma anche di percepire in quel buio una luce che, diretta verso di noi, si allontana infinitamente da noi. Cioè ancora: essere puntuali a un appuntamento che si può solo mancare" (Giorgio Agamben, p. 220). E oggigiorno le cose sono rese più difficili dalle rapide trasformazioni sociali e culturali che stiamo vivendo.

Dopotutto "I nostri cervelli-corpi, scolpiti dall'implacabile mano della natura, desideravano un significato, facendo nascere la cultura come un vibrante arazzo intessuto di storie, strumenti e sogni condivisi... La cultura è diventata l'estensione della natura, non una ribellione contro di essa" (p. 275). Noi siamo quello che viviamo e quello che ci fanno vivere. 

 

Vittorio Gallese è un neuroscienziato italiano che ha fatto parte del gruppo che ha individuato i "neuroni speccchio" (la scoperta italiana più famosa della letteratura internazionale). Attualmente insegna Psicobiologia all'Università di Parma. Nel 2015 ha pubblicato Lo schermo empatico (con Michele Guerra).

Ugo Morelli è uno psicologo e un saggista che ha insegnato Psicologia del lavoro all'Università di Bergamo. Attualmente insegna Scienze cognitive applicate all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Tra i suoi saggi segnalo Contro l'indifferenza del 2013.

 

Nota aforistica - "In un momento di inganno, dire la verità è un atto rivoluzionario" (George Orwell); "Il valore di un'idea sta nel metterla in pratica" (Thomas Alva Edison); "Non ho mai saputo cosa stavo facendo finché non ho finito" (Man Ray, artista e regista tuttofare); "L'arte è ciò che rende la vita più interessante dell'arte" (Iosif Brodskij).

Nota sintetica - La ricerca del piacere e l'allontanamento dal dolore ci spingono ad agire (Aristotele e Freud).




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