Essential Killing: Skolimowski mostra l’essenza dell’uccidere nella natura umana
Film molto interessante di Jerzy Skolimowski. Accompagna la solitudine, la fame e i pericoli corsi dal talebano Mohammed (l’ottimo Vincent Gallo), fatto prigioniero dall’esercito americano, poi scappato e disperso in Polonia durante un trasferimento da una prigione all’altra.
Nonostante la solitudine e il silenzio non è mai noioso, la tensione fa seguire quest’uomo, ferito, lungo un cammino disperato in cerca di un rifugio caldo, sfamandosi – si fa per dire – con formiche e corteccia d’albero. Sentiamo poco la sua voce ma dopo
Nei suoi sonni-incubi all’addiaccio rivede le immagini dei suoi luoghi e sente le parole del muezzin: Allah tiene tutti e tutti segue, più altre parole che suonano da incitamento alla lotta, per la vita quanto meno. Per un istante in sogno appaiono una giovane donna col suo bambino, che potrebbero essere la sua famiglia. Le immagini dei suoi sogni sono piene di luce, tra il sogno e l’aldilà, ma più colorate dei paesaggi nevosi che attraversa (ottima fotografia).