giovedì 25 maggio 2023 - Giovanni Greto

“Eri con me. Alice canta Battiato” al Teatro Corso di Mestre

Nel Concerto, la cantante e autrice esegue dal vivo quasi interamente le canzoni del suo ultimo album. 

Ora che i concerti hanno ripreso numerosi, almeno in Italia, risulta difficile selezionare quelli meritevoli di partecipazione ed ascolto. Si rischiano cocenti delusioni.

Non è il caso, fortunatamente, di Eri con me, il tour di Carla Bissi (Forlì, 26 settembre 1954), in arte Alice, che prende a prestito il titolo del suo ultimo album, dedicato, si potrebbe dire, al suo mentore, Franco Battiato (1945 – 2021).

In 90 minuti, la cantante ha eseguito quasi per intero (15 brani su 16) il suo lavoro, edito nel 2022 in CD, vinile e in formato digitale. Al repertorio contenuto nel disco ha aggiunto altre sette composizioni, da Per Elisa, con la quale nel 1981 si impose al Festival di Sanremo, a ben quattro contenute nel disco “Gioielli rubati”(1985) : Segnali di vita ; Un’altra vita ; Summer on a solitary Beach ; Veleni, interpretando la quale, si è commossa, essendo stata l’ultima scritta per lei nel 2014 dal cantautore siciliano ; alla conclusiva, scandita dai battiti delle mani e il coro del pubblico, L’era del cinghiale bianco.

Ma, è bene chiarirlo subito, non si è respirata per niente l’atmosfera dispersiva e “caciarona”, tipica dei concerti nei grandi spazi all’aperto.

Non potendo portare, ad eccezione di pochi appuntamenti, I Solisti Filarmonici Italiani, coinvolti nella registrazione in studio dell’album, Alice, oltre a Carlo Guaitoli, pianista e responsabile degli arrangiamenti, che ha lavorato con Battiato per 25 anni, si è avvalsa della giovane violoncellista Chiara Trentin, la quale attraverso il suono del suo strumento ha dato dei colori in più rispetto al tour precedente, costituito dalla presenza soltanto di voce e pianoforte.

Momenti emozionanti si sono avvertiti lungo il percorso del Recital, grazie alla voce di Alice, forte e delicata a seconda delle situazioni, di ribellione o confidenziali e introspettive, in grado di pronunciare con fermezza testi di accusa verso lo stato italiano e la società mondiale, come ad esempio in Povera Patria (1991), che è sembrata una canzone nuova, in virtù di un testo che ben si presta a commentare ciò che sta succedendo nel nostro Paese, ma non solo.

Eseguita anche I treni di Tozeur, con la quale, in duo col Maestro, Alice concorse nel 1984 all’Eurofestival della canzone, classificandosi al quinto posto, col risultato di essere conosciuta e apprezzata in tutta l’Europa.

L’unico brano non eseguito, presente nell’album, è stato “Torneremo ancora”. Nessun rimpianto, perché si è ascoltata E ti vengo a cercare, una canzione che contiene un testo che parla dell’amore, in maniera non zuccherosa, e che tra le sue frasi ne inserisce una molto semplice, che forse spiega la ragione della ricerca : e ti vengo a cercare perché ho bisogno di te.

Applausi interminabili e, questa volta, nessuna presenza di merchandising.

Si esce dal teatro con un senso di rilassatezza e di gioia per aver vissuto un tempo che ha stimolato una riflessione interiore su temi che da sempre accompagnano la storia dell’umanità.

 




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