giovedì 22 giugno 2017 - Orizzontenergia.it

Efficienza energetica: L’incidenza del format di vendita sul risparmio energetico

Stefano Lucentini, Direttore Generale - Gruppo Todis, durante l'ultima edizione del convegno "Retail&Food Energy 2017" (organizzato da IKN) ha discusso con noi delle pratiche di efficienza energetica che hanno generato i maggiori risparmi dei punti vendita Todis e del proprio percorso professionale, iniziato dalla carica di Direttore Sviluppo ed arrivato a quella attuale di Direttore Generale.

Dott. Lucentini, da un anno è Direttore Generale del Gruppo Todis, un gruppo in forte espansione con oltre 200 punti vendita. Com’è stato questo percorso verso il successo, tra difficoltà e opportunità?

E’ stato certamente un percorso lungo ma lineare nel settore GDO attraverso posizioni di coordinamento e sviluppo delle reti e degli uffici tecnici. In particolare in Todis sono stato nominato nel 2011 come Direttore Sviluppo per armonizzare una realtà in crescita ma parzialmente disomogenea. Il gruppo Todis possiede una rete di vendita composta da circa 200 negozi di cui circa un centinaio nel Lazio.

Vi era la necessità di creare un format da replicare nelle varie realtà territoriali tramite un processo di standardizzazione che però concedesse un giusto grado di libertà ai singoli gestori. L’esperienza pregressa gestionale negli uffici tecnici mi ha condotto a pensare che una simile funzione sarebbe stata utile e funzionale anche alla crescita di Todis, che di fatto fino a quel momento terzializzava questa attività.

Già a partire dal 2013 nuovi format sono stati applicati, questo ci ha consentito di lavorare anche sull’efficientamento energetico arrivando a saving anche importanti, negli ultimi due anni intorno ai 150.000€.

Inoltre l’ufficio tecnico interno – accettato dal top management di Todis - ha fatto emergere ulteriori pratiche di efficientamento replicabili nelle varie unità. In effetti quello energetico è il terzo costo che la grande distribuzione affronta: circa il 1.5-2% del fatturato, dopo il 8-10% del costo del personale ed il 2-3% del costo di struttura.

 

Avendo ricoperto in precedenza anche l’incarico di Direttore Sviluppo e Tecnico, quali sono state le sfide principali? Nell’ambito dell’efficienza energetica quali le tipologie di interventi, modalità e mezzi più efficaci ha sperimentato?

In effetti gli interventi sono stati molteplici. A partire dalla fase progettuale della struttura, come i cappotti termici o le controsoffittature, agli interventi sugli impianti di illuminazionerefrigerazione e condizionamento. Non si tratta solo di interventi tecnici ma anche di influenzare il comportamento.

Ad esempio le luci dei piazzali che restavano accese per tutta la notte o l’apertura di tutte le celle frigorifere allo scarico dei prodotti: modalità operative scorrette, che non solo danneggiano i consumi ma anche i prodotti.

In ogni caso abbiamo messo ordine anche nel processo di efficientamento ponendo come punto di partenza il monitoraggio dei consumi (globali, per punto vendita, per singole voci e tramite curve temporali), attività che abbiamo promosso anticipando la direttiva introdotta nel 2014.

E’ questo il primo strumento per definire le priorità ed una corretta strategia di efficientamento, accompagnata da una reportistica efficace ed una storicizzazione dei dati. Solo a questo punto si possono definire dei benchmark e verificare l’efficacia degli interventi, tenendo conto che quelli comportamentali sono spesso a costo zero, salvo un’opportuna formazione.

 

Aver promosso l’idea di un ufficio tecnico interno quale valore aggiunto ha prodotto all’azienda? Lo suggerirebbe in tutte le realtà GDO o limitatamente a quali contesti?

I risultati ci sono stati. Vi porto un esempio per tutti: abbiamo abbattuto in tre anni del 25% i costi di realizzazione di un punto vendita. Senza rinunce su qualità, sicurezza o estetica del punto vendita (anzi!), ma semplicemente facendo scelte più razionali su fornitori e attrezzature.

Il valore aggiunto dell’ufficio tecnico interno alla struttura è la conoscenza che resta nella struttura stessa e non viene dispersa, se opportunamente tradotta in fatti e assimilata e diffusa fra le persone di competenza.

 

In base alla sua esperienza cosa suggerirebbe ai Direttori Tecnici per il loro percorso di crescita verso posizioni di top management in azienda?

A mio parere è importante non fermarsi al ruolo. Le competenze vanno costantemente accresciute e aggiornate, si acquisiscono ma non bastano. Bisogna avere perseveranza e buon senso: valori che non pongono limiti. Inoltre l’attitudine al confronto con le visioni degli altri, allo scambio di opinioni, pratiche, modalità operative permette di cogliere le sfide e guardare oltre.

Un leader quindi deve acquisire autorevolezza, non contare solo sulla propria autorità di ruolo, ed essere alla ricerca dell’innovazione, che è un concetto ampio, da non circoscrivere solo all’ambito tecnologico.

 

Intervista a Stefano Lucentini, Direttore Generale - Gruppo Todis, a cura di Orizzontenergia.




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