"Ed elli avea del cul fatto trombetta" (Dante). Ovvero la metafora dell’informazione in Italia

Pretendere un "giornalismo d'informazione" è pura utopia. I fatti vengono sostituiti dalle opinioni che sono strettamente dipendenti dall'interesse personale o dall' appartenenza politica. Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che gli editori sono tutti contemporaneamente politici, lobbisti e affaristi.
Quindi, dato per scontato che un giornalismo indipendente non esiste, bisogna almeno tutelarci dal qualunquismo dello stupidario dilagante. Alcuni esempi. Stamani La7 apre il suo tg mattutino con una notizia "inquietante" (testuale) " catturati dagli ucraini due combattenti cinesi ". E allora? Sono tre anni che i russi catturano combattenti di tutto il mondo, in primis europei, inquadrati nelle forze armate di Zelensky, perché mai non dovrebbero esserci anche coloro che propendono per Putin. Non si capisce in che consista la notizia "inquietante". Intanto sui media di tutto il mondo rimbalza la faccia di un balordo di nome Trump, che seduto a fianco di uno sterminatore di donne e bambini che risponde al nome di Netanyahu, ci ammorba di follie quotidiane. L'ultima sortita è "tutto il mondo mi vuole baciare il culo " (testuale).
Però è solo ora che i nostri "giornalisti mainstream", orfani di Biden, stanno accorgendosi che se metti un palazzinaro squilibrato a capo del paese più potente del mondo può succedere di tutto. Cosi come se metti i fascisti al governo, questi si comportano da autentici fascisti. Tutti lo hanno capito, meno Elly Schlein che continua a chiedere a Giorgia Meloni di dichiararsi antifascista. Quindi escludendo la carta stampata, riempita di balle prodotte da militanti politici travestiti da pseudo giornalisti, l'alternativa qual è?
La tv?. RAI, televisione pubblica, mai stata una perla di obiettività, è un copia incolla della propaganda governativa. Con picchi di esilarante comicità quando, con sublime afflatto slurpatorio, la Meloni ci viene descritta come invidiataci da tutto il mondo. Ed è pure alta e slanciata. MEDIASET, dove la parte più impegnata culturalmente fa rimpiangere pappagone. SKY, replicanti che si barcamenano per non creare rogne al potere. Infine La7, incontrastata regina dei talkshow politici che ospita sempre gli stessi interpreti, che raccontano sempre le stesse cose, che per lo più sono esperti del nulla e che ci descrivono una realtà virtuale che vive solo nelle loro teste. Non si smentiscono neppure di fronte ai fatti che li smentiscono.
Per tutti questi il paradigma è la guerra in Ucraina, dove ormai anche un cane ha capito che aggressore ed aggredito sono meno chiari di come ci sono stati e ci vengono raccontati quotidianamente. Ciò nonostante questi persistono pervicacemente nella loro tesi strampalata, solo per amor di parte, o russofobia che dir si voglia. Sentendoli i russi bombardano solo ospedali (per lo più pediatrici perchè fa più effetto), scuole e giardini pubblici. Gli ucraini invece solo obiettivi militari, se ammazzano qualcuno è puro caso. E tutto questo mentre c'è un delinquente sanguinario che i bambini palestinesi li ammazza a decine ogni giorno, nella totale indifferenza generale. Quasi si trattasse di una ragion di stato.
E se di fronte a questo disastro il rifugio diventa Internet, allora si salvi chi può. Sul web è tutto un proliferare di autentici squilibrati o furbacchioni che ci vendono le teorie più strampalate. A meno di non avere i mezzi culturali per difendersi, la rete è diventata un vero e proprio inferno dell'informazione. Ma al momento è anche l'unica alternativa.