lunedì 14 novembre 2022 - Kosmopolis - Making of

EUROPE FOR PEACE: in migliaia a Roma per la Pace

Dalla manifestazione l’appello allo stop dell’ invio delle armi e ad intensificare i negoziati diplomatici. Nel video le voci dei partecipanti.

di Daniele Pallotta

Il 5 novembre a Roma si è svolta la manifestazione “Europe For Peace”, che ha visto la partecipazione di circa 100000 persone.

E’ stata promossa e sostenuta dalla Rete Pace e Disarmo, da sindacati come la CGIL, da organizzazioni e associazioni come Un Ponte Per, La Comunità di Sant’ Egidio, COSPE, il Movimento Non Violento, da movimenti e partiti politici come Unione Popolare ed il Movimento 5 stelle.

L’ appello che viene dal lunghissimo corteo e dalla piazza San Giovanni piena di persone vede la maggior parte dei partecipanti, nonostante alcune visioni differenti, uniti su alcune questioni cruciali: occorre continuare a fornire aiuti umanitari alla popolazione ucraina, che continua a subire le conseguenze di attacchi anche ad infrastrutture civili, dare protezione internazionale ai disertori russi ed ucraini, fermare l’ invio di armi, arrivare il prima possibile ad un cessate il fuoco per poter avviare una conferenza internazionale di Pace sotto l’ egida dell’ O.N.U., in cui i Paesi europei possano ricoprire un ruolo determinante, e non subalterno alle decisioni geopolitiche di altre grandi potenze al di fuori dell’ Europa.

Al netto di poche voci che in piazza consideravano il ritiro delle armate russe da tutta l’ Ucraina come unica possibilità di risoluzione del conflitto, la piattaforma programmatica della manifestazione e la larga maggioranza dei partecipanti vedono nella tregua e nel negoziato la strada maestra per salvaguardare i popoli, evitare il conflitto nucleare e chiedono di intensificare l’ azione diplomatica per costruire possibilità di Pace duratura.

Parallelamente una denuncia è stata portata contro l’ aumento delle spese militari, in un periodo in cui le risorse dovrebbero essere destinate a servizi essenziali come la sanità, l’istruzione e la cultura.




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