martedì 4 febbraio 2020 - Marco Scipolo

“E mi piace dirti queste cose”, l’esordio di d’Andrea

Pubblicato da Calibano editore il primo romanzo di Angelo d’Andrea sulle relazioni al tempo dei cellulari.

È uscito di recente E mi piace dirti queste cose, il primo romanzo di Angelo d’Andrea – pubblicato da Calibano editore (pp. 164, euro 14) – che vede protagonista Elisa, giovane architetto, la cui necessità di comunicare porta la donna ad una relazione virtuale che rivoluzionerà la sua esistenza.

«Si tratta di un romanzo sulla perdita e sul desiderio nelle relazioni tra giovani adulti d’oggi che affidano buona parte del loro amore alla fredda ma inevitabile, determinante e sempre presente, mediazione dei cellulari», spiega l’autore Angelo d’Andrea, classe 1976, laureato in Scienze della comunicazione a Roma e in Scienze psicologiche a Verona dove vive. Prosegue d’Andrea: «Scriviamo tantissimo, oggi, messaggi in ogni genere di chat. Affidiamo alle moderne “bottiglie smartphone” messaggi che lanciamo nel mondo, a volte, senza un vero e proprio destinatario. Quando cioè un destinatario lo abbiamo perso per sempre». «E tuttavia», sottolinea, «rimane quell’indescrivibile e tenace bisogno di rimanere in comunicazione».

Nella città scaligera, il volume è stato presentato nella biblioteca Civica e nella biblioteca di quartiere “Davide Caprioli”, dove d'Andrea ha raccontato, tra l’altro, l’impegno che richiede la scrittura, l’esperienza del punto di vista femminile e la meraviglia nello scoprire le diverse interpretazioni – date dai lettori – di alcuni episodi del romanzo.

Il libro, ricco di riferimenti letterari, parla di legami, forti e duraturi, anche dolorosi, rivela l’autore, che ha già pubblicato racconti in raccolte e sul web.

Nella quarta di copertina si legge: «Una donna ritrova un vecchio cellulare sul quale, un giorno, iniziano ad arrivare sms da uno sconosciuto che invia brevi pensieri, ricordi sfuggenti, rapidi moti del cuore e citazioni di poeti e scrittori. Giorno dopo giorno, si va componendo la storia di un amore perduto. Lei non risponde. Sente il bisogno di quella strana comunicazione e, per sette mesi, resta in ascolto. Quando quei messaggi non arriveranno più, Elisa cercherà di risalire all’identità dell’uomo che li inviava, arrivando a Madrid sulle tracce di un’altra persona».

Nella seconda parte il libro, dunque, si tinge anche di “giallo” per l’indagine sul mittente dei messaggi.

La prefazione del volume è firmata da Marco Ongaro, cantautore e insegnante di scrittura creativa, mentre l’immagine di copertina è di Samuele Drago.

«Il disvelamento», scrive Ongaro nella prefazione, «sarà puntuale e garbato, attraversato da illusioni e leitmotiv che la storia ha sapientemente accumulato, e non mancherà di indurre quel piacevole movimento della testa che si volta indietro a ripensare a quanto è successo per ricomporre il puzzle che combacia, combacia ovunque, lasciando al contempo territori di interpretazione inesaurita».

Il profilo Instagram di Angelo d’Andrea è @ange.dandrea.

 

 

 

 




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