mercoledì 31 gennaio - Attilio Runello

Due popoli due stati. Quali sono gli ostacoli

Oggi da molti paesi di fronte al conflitto nella striscia di Gaza si torna a proporre la soluzione due popoli due stati.

Prima che dal 2005 si imponesse Hamas nella striscia di Gaza si era già proposta questa formula. Allora il.dialogo era fra ANP, e lo stato di Israele Allora non si arrivava a un accordo perché ANP chiedeva Gerusalemme Est, il rientro dei rifugiati all'estero - in particolare dal Libano - e la liberazione dei prigionieri. Israele non voleva cedere su Gerusalemme Est e sui rifugiati. In quegli anni per dare una dimostrazione di buona volontà Israele si era ritirato da Gaza e aveva richiesto a migliaia di coloni di abbandonare la striscia. Nel mondo palestinese tuttavia consapevoli che quando la Palestina era sotto mandato britannico centinaia di migliaia di ebrei sono confluiti in Palestina, hanno acquistato terreni, si sono organizzati militarmente e hanno cacciato i rimanenti palestinesi - si stimano settecentocinquantamila persone - dalle aree che volevano occupare. ci sono movimenti che vogliono cacciare gli ebrei dalla Palestina. In altre parole vogliono un solo stato, quello palestinese. Quindi mentre in Cisgiordania ANP è favorevole ai due stati ed è minacciata da una continua estensione dei territori occupati dai coloni, a Gaza Hamas è più intransigente. È sostenuta dagli arabi di Hezbollah, che sono libanesi e dagli Houthi. Dietro tutto c'è l'Iran. Da anni dalla striscia di Gaza quotidianamente arriva un lancio di razzi che per la maggior parte vengono intercettati dal sistema antimissile di cui Israele è dotata. Prima gli attacchi erano rappresentati dai suicidi che si facevano esplodere nei luoghi affollati di Israele. Per difendersi Israele ha eretto un muro intorno alla striscia di Gaza In realtà molti palestinesi hanno il permesso per entrare e lavorare in Israele. E quindi convivono persone che vogliono solo lavorare liberamente e altre che attaccano Israele. Israele come ha confermato il loro presidente di recente a Davos durante il World economic forum chiede di rimanere nei propri confini senza essere attaccata. E a queste condizioni è disposta a trattare sullo stato palestinese. In questi ultimi anni alcuni paesi arabi hanno riconosciuto Israele, stabilito con Israele rapporti diplomatici e accordi commerciali. In questo momento l'ostacolo principale sembra essere Hamas e in seconda battuta Hezbollah e gli Houthi. Probabilmente se l'Iran cessasse di armarli e finanziarli si potrebbe giungere a degli accordi. Questo quadro non deve sorprendere perché molti paesi in Medioriente convivono con una situazione simile. Da un lato combattono movimenti terroristici nel proprio paese e dall'altro finanziano quelli in altri paesi. Naturalmente ci sono dubbi se il metodo portato avanti dal 7 ottobre da Israele sia il migliore Per la comunità internazionale, soprattutto quella occidentale, esiste il rischio dell'allargamento del conflitto. Infine per quanto riguarda l'occupazione del territorio palestinese ad opera degli israeliani si può solo aggiungere che soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale non è certo stato l'unico caso. L'intera Europa è stata attraversata dal fenomeno. E le Nazioni Unite hanno spinto per una accettazione dei confini e per cercare soluzioni diplomatiche ai problemi che si presentavano.




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