giovedì 26 marzo 2020 - Anna Maria Iozzi

Due anni senza Fabrizio Frizzi: il gentiluomo educato della tv

Due anni fa, come oggi, veniva a mancare Fabrizio Frizzi, il gentiluomo della nostra tv. Un conduttore di altri tempi, a cui bastava quel sorriso contagioso e rassicurante per infondere lo spettacolo al pubblico.


Tutti ricordiamo quel giorno nefasto. È come se fosse un appartenente della nostra famiglia, un amico, un fratello o un confidente a cui poter delegare i tuoi pensieri.
Fabrizio Frizzi ha incarnato lo stile di quel conduttore pacato e sensibile alle problematiche del sociale. È stato uno di quei personaggi che, per conquistare l'affetto e la stima degli spettatori, non ha mai sbraitato e alzato la voce. Era unico, nel suo genere composto ed educato, una dote rara che, difficilmente, si riesce a rintracciare nei conduttori attuali. A lui bastava apparire con quel sorriso smagliante e sincero, senza filtri. Fabrizio non aveva bisogno di sgomitare nello star system, perché sapeva come destreggiarsi.

Ad affiancarlo, in questo percorso professionale, l'essere contenuto e cordiale con chiunque avesse a che fare.
Era una persona adorabile, generosa, premurosa, gentile e raffinata nella sua più autentica forma di educazione. Ci ha impartito delle vere lezioni di vita. Da uno come Frizzi, si può solo imparare.


È stato uno di quei conduttori che, per segretezza, non ha mai nascosto il desiderio di poter vedere realizzato il sogno più ambito: quello del Festival di Sanremo.
A tutti noi, avrebbe fatto piacere vederlo affrontare un'altra sfida televisiva, con il cipiglio del conduttore di altri tempi. Chissà, come avrebbe reagito a questa emergenza. Lo avrebbe fatto con la sua elegante nobiltà d'animo.
Quella notizia della tua scomparsa, giunta come un fulmine a ciel sereno, è stata una batosta che ha inflitto una ferita nei nostri cuori. 

Era l'educazione fatta persona. Ha saputo varcare le porte del pubblico con la gentilezza di un conduttore rispettoso e umile. 
Fabrizio, manchi sempre di più a questa tv, urlata e priva di concretezza, nella quale, per emergere, basta indossare lustrini e paillettes. 



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