giovedì 7 agosto 2014 - Angelo Cerciello

Divergent, le sottoculture e l’illusione del libero arbitrio

Divergent del 2014 di Neil Burger è un film fantascientifico ambientato in un mondo distopico ed oppressivo diviso in varie fazioni in base al temperamento dell’individuo. Beatrice Prior, compiuti i 16 anni deve scegliere a quale fazione appartenere: ella sceglie i Dauntless ma successivamente si renderà conto di essere una Divergent, ossia non appartenente a nessuna fazione e pericolosa per l’ordine sociale. Anche Four, di cui si innamora è un Divergent come lei, ma nasconde il suo vero temperamento fingendo di appartenere ai Dauntless. I due protagonisti organizzano una rivolta dopo che due fazioni alleate, gli Eruditi (Erudite) e i Dauntless decidono di eliminare totalmente gli appartenenti agli Abneganti (Abnegation). La rivolta riesce e il leader degli Eruditi, Jeanine, viene sconfitto.

Questo film si lega a tanti altri film sci-fi in cui si narra di un mondo distopico, un mondo in cui gli individui vengono privati di tante libertà tra cui la libertà di scegliere, il libero arbitrio Il film concentra il suo messaggio soprattutto sul tema del libero arbitrio collegato alla natura umana e di come essi possano essere distruttivi per l’equilibrio sociale, come sostiene il leader degli Eruditi. Invece Beatrice e Four combattono per un mondo dove ci sia scelta, dove ogni individuo possa poter decidere la propria sorte, il proprio destino.

Questo film, attraverso uno sguardo più profondo, sembra parlare anche della nostra società: una società in cui è essenziale fare parte di un gruppo ed essere etichettati, una società dove è pericoloso essere emarginati, una società totalitaria che non permette l’esistenza di alternative alla massificazione ed alla società dei consumi e dell’immagine. Una società, quella contemporanea, che propone tante sottoculture che assomigliano per grandi linee alle fazioni di Divergent.

Inoltre il film propone la lotta per il libero arbitrio, libero arbitrio che l’uomo di certo non possiede nella società contemporanea come non possiede forse in nessuna società fondata sul patto sociale, patto sociale che consta nella perdita delle proprie libertà per usufruire dei benefici che offre la collettività.

Nella nostra società dei consumi e dell’immagine l’unica libertà è quella finta di poter scegliere cosa consumare, che stile di vita adottare, che cosa pensare, dove andare in vacanza etc., tutte cose già pronte e confezionate dal sistema-società.

Nella nostra società c’è solo l’illusione del libero arbitrio e un film come Divergent sembra affermare proprio questa cosa, ossia, la presenza del libero arbitrio è possibile solo in un film, in un opera narrativa e forse proprio per questo che un film come Divergent ha successo al di là di tanti altri motivi.




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