martedì 7 gennaio 2020 - Emilia Urso Anfuso

Dittatura intangibile: gravi le dichiarazioni del ministro Paola Pisano sulla password di Stato

Durante la trasmissione radiofonica Eta Beta del 4 Novembre, in programma su Radio Rai1, mi ha fatto sobbalzare sulla sedia una dichiarazione del ministro per l’innovazione tecnologica Paola Pisano, un’indipendente che strizza l’occhio al M5S ed è vicina a Casaleggio.

Di seguito la dichiarazione in questione, in formato scritto e audio:

A questo link, a partire dal minuto 1.17 la dichiarazione della Pisano: ETA BETA parla il ministro Pisano

La dichiarazione è di una gravità inquietante. Il ministro fa passare il concetto di “sicurezza” su un tema così sensibile come la privacy.

La distruzione del concetto di dati privati iniziò in Italia alla fine degli anni ’90, quando si cominciò a parlare di trasparenza dei dati bancari. Prima di allora nessuno aveva diritto di ficcare il naso sugli affari privati, risparmi compresi.

Per cancellare la privacy iniziarono grandi campagne a sostegno della lotta contro la grande evasione. Peccato che fosse solo una scusa per togliere riservatezza al comune cittadino, al pensionato, all’anziano, non certo ai grandi industriali o ai politici. I fatti mi danno ragione, ancora oggi.

Interessava mettere le mani sui soldi, bloccare la libertà individuale, schiavizzare i cittadini ponendoli sull’altare sacrificale della trasparenza, e a farlo sono proprio coloro che di trasparente hanno poco e nulla, e non rischiano quasi mai di finire sotto processo per le scandalose azioni che compiono.

La diffusione dell’informatica e della tecnologia, partita a rilento a fine anni ’90, ha conosciuto una forte accelerazione a metà degli anni 2000. Da allora a oggi, eccoci arrivati alla sovranità della digitalizzazione, nuova forma di dittatura che obbliga a render chiara ogni mossa, ogni spostamento, ogni transazione economica, ogni acquisto.

Non esiste libertà quando essa è controllata a 360° dallo Stato. Non esiste libertà attraverso la tecnologia, se è la tecnologia a controllare te.

Ora siamo arrivati alla digitalizzazione del denaro, a questo link un mio recente articolo sul tema. Un altro passo importante che chiuderà per sempre i ponti col passato, quel periodo storico in cui eravamo ancora liberi di esistere e di vivere al di fuori dai controlli esasperanti, e che ci porterà a una nuova forma di pericolo: il giorno in cui tutte le transazioni, e ogni risparmio, passeranno attraverso il digitale, potremo dire addio alla democrazia, e forse anche al nostro denaro. basterà un “click” ordinato dal sistema nazionale per metterci in mutande, altro che bancomat bloccati, modello Grecia.

Il passo successivo, quello terribile, lo ha già dichiarato la Pisano: la password personale deve fornirtela lo Stato. Vuoi mettere il livello di sicurezza?...

Non scherziamo. Stiamo procedendo oltre i limiti dell’accettazione e nessuno sembra accorgersi di nulla. La dittatura intangibile, di cui ho tanto scritto nel corso degli anni, è bella che servita, e come ho scritto più volte è peggiore di qualsiasi forma di dittatura concreta.

Salvarsi è possibile, a patto di comprendere la gravità di quanto sta accadendo, e di quanto viene dichiarato con leggerezza da certi politici, e che passa ormai come una qualsiasi dichiarazione, non avendo la gran parte della popolazione la capacità di rendersi conto di quanto avviene.

Vi lascio con un altro mio articolo sul tema dei rischi legati alla digitalizzazione estrema: La nuova forma di dittatura? E' digitale...

P.S. Il ministro Pisano ha poi ritrattato, ma non del tutto: ecco il suo tweet. Resta il fatto che il solo averlo pensato...è grave.




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