mercoledì 8 febbraio 2017 - Leandro Malatesta

Diletta Leotta a Sanremo e la lotta alla violenza sul web

Affinché Internet mantenga quelle promesse di rivoluzione positivista apparse agli albori della propria diffusione è necessario che ogni singolo utente porti avanti una rivoluzione nel rapporto con la rete stessa.

Internet è uno strumento e come tale la propria efficacia dipende dall'utilizzo che ne viene fatto.

La lotta allla violenza online nonché al cyber-bullismo è quanto mai attuale ed urgente viste le dimensioni e le sfaccettature che il fenomeno ha assunto.

Ad esso sono legate problematiche sensibili come quella degli hater o leoni da tastiera, indivdui che nascondendosi dietro un monitor e facendosi forza del branco virtuale si sentono così liberi di compiere veri e propri atti di violenza e prevaricazione.

Lo scopo di questo articolo non è quello di assumere il ruolo di indagine sociologica ma bensì quello di dare peso e rilievo a quei gesti che vanno nella direzione di questa buona battaglia contro tali forma di violenza intollerabili.

La presenza di Diletta Leotta durante la serata inaugurale del Festival di Sanremo 2017 è stata per questo molto importante.

La giornalista sportiva è stata vittima, nei mesi scorsi, di una violazione della propria privacy online che ha dato poi origine ad un accanimento nei confronti della giovane donna. L'intervento della Leotta durante la diretta televisiva dall'Ariston esorta chi è vittima di tali abusi a trovare la forza per denunciare.

Passa proprio da qui la possibilità che questa battaglia possa essere vinta, dalla possibilità cioè di rompere il muro creato dalla connivenza virtuale.

Laura Boldrini, Federica Sciarelli sono altri due esempi di donne che nelle scorse settimane hanno trovato il coraggio di pubblicare tutti gli insulti ricevuti (corredati dei nomi di chi li ha scritti) sui social network.

Mortificare le donne è uno dei tanti modi che il potere maschilista usa per legittimare se stesso.

L'aspetto estetico poi è il primo elemento da attaccare, come se la bellezza esistesse solo per essere al servizio maschile senza quindi fare rima mai con indipendenza. La bellezza spaventa, perché è pura forza anarchica e liberatoria.

Va evidenziato in positivo il fatto che il Festival della canzone italiana abbia messo l'accento sul dramma della violenza tramite web ed è per questo che le parole della Leotta andrebbero sostenute incondizionatamente.

Ella ha poi dimostrato grande coraggio nell'affrontare quello che è stato un vero e proprio abuso perpetrato nei propri confronti.

La capacità di affrontare e parlare pubblicamente di una situazione dolorosa è sintomatico di quanto il problema di tali violenze sia grave e non vada più sottovalutato.

Purtroppo nella logica dello show business si è subito scatenata una polemica al riguardo dell'abbigliamento più o meno consono, senza tenere conto che se l'opinione pubblica si divide su un argomento ed una battaglia così importante finisce per favorire chi queste violenze continua a commetterle.

Internet ha un ruolo centrale perché l'essere umano glielo ha dato e così ogni persona può contribuire a renderlo un luogo migliore adottando un comportamento rispettoso e civile.

Non si può dimenticare che dietro ogni insulto o frase discriminatoria (seppur esse virtuali) c'è la sofferenza di chi le riceve e nulla vale il discorso se una persona sia più o meno famosa; perché non c'è notorietà che lenisca una mancanza di rispetto.

Se si vuole vincere questa battaglia bisogna tenere a mente quanto diceva José Saramago:

“La dignità non ha prezzo, quando si iniziano a fare piccole concessioni, alla fine perde ogni significato”.
 




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